Al Teatro Totò, venerdì 17 gennaio, si riaccendono i riflettori sulla tradizione della Sceneggiata con la celebre “Lacreme Napulitane”. Questo spettacolo riporta in auge un classico intramontabile, tratto dall’omonima canzone del 1925, scritta da Libero Bovio e Francesco Buongiovanni. Gennaro Pasquariello fu il primo a interpretarla, ma è Mario Merola a portarla nel cuore degli italiani negli anni ’70 e ’80, rendendola un suo cavallo di battaglia sia a teatro che al cinema. Oggi, il figlio d’arte Francesco Merola, insieme alla sua compagna Marianna Mercurio, è pronto a emozionare il pubblico con una nuova versione di questa storia passionale. La regia è affidata a Gaetano Liguori e lo spettacolo rimarrà in scena fino al 26 gennaio, con doppi spettacoli il sabato.
La storia alle spalle di “Lacreme Napulitane”
“Lacreme Napulitane” è più di una canzone; è un vero e proprio viaggio emotivo attraverso i sentimenti e le esperienze dei napoletani. Il regista Liguori evidenzia come questo brano rappresenti un “caposaldo” della Sceneggiata. Negli anni, molti testi hanno cercato di costruire attorno a questa canzone storie che parlassero della vita quotidiana, dei drammi familiari e degli amori impossibili. Per questa versione, Liguori ha collaborato con Nino D’Angelo per adattare il testo, rendendolo contemporaneo e accessibile. Alcuni elementi della storia, come il personaggio del “malamente”, vengono reinterpretati; non è più solo un cattivo, ma un uomo comune che si trova coinvolto in una passione travolgente. Questo approccio consentirà al pubblico di riconoscersi nelle dinamiche familiari proposte e di comprendere la complessità delle scelte umane.
Un cast giovane e esperto per una narrazione autentica
La produzione di “Lacreme Napulitane” non si limita ai soli protagonisti Francesco Merola e Marianna Mercurio. La compagnia comprende attori di grande esperienza e giovani talenti, creando un mix dinamico in grado di portare freschezza e autenticità sulla scena. Tra i membri del cast troviamo nomi noti come Antoine, Adele Pandolfi, Raffaele Esposito, Cinzia Mirabella e Sasà Trapanese. Questo scambio intergenerazionale non solo arricchisce lo spettacolo, ma permette anche una crescita reciproca tra attori affermati e nuove leve del teatro. L’approccio della regia è quello di mantenere una recitazione naturale, evitando quegli stereotipi appresi che rendono talvolta le rappresentazioni teatrali poco credibili. Liguori punta a far emergere la verità della vita quotidiana, fuggendo dalle esagerazioni puramente drammatiche.
Musica e scenografia: elementi fondamentali nello spettacolo
La musica gioca un ruolo cruciale in “Lacreme Napulitane”. Non solo le canzoni tradizionali della sceneggiata arricchiranno la rappresentazione, ma ci sarà anche un’inedita scelta musicale. Liguori ha deciso di includere brani di artisti come Henry Mancini e Chris Botti, creando un contrasto significativo con il testo della sceneggiata. Questa interazione tra musica e trama non è da intendere come semplice sottofondo, ma come un ulteriore mezzo espressivo che accompagna le emozioni dei personaggi. La scenografia, curata da Massimiliano Pinto, e i costumi di Anna Giordano contribuiranno a far calare il pubblico nell’atmosfera tipica di Napoli, conferendo alla messinscena una forte identità visiva.
Con un’attenzione particolare ai dettagli, “Lacreme Napulitane” si propone di celebrare una tradizione viva e pulsante, con l’obiettivo di toccare il cuore degli spettatori grazie alla bellezza e alla complessità delle emozioni umane.