Il 30 giugno 2024 segna una data significativa per la Juventus, che ha recentemente ufficializzato il bilancio societario in una giornata cruciale per il futuro del club. La relazione finanziaria ha evidenziato un deficit di 199,2 milioni di euro, ponendo l’accento sulla necessità di una ristrutturazione profonda e di un cambio di mentalità per la gestione economica del club. Il comunicato dell’assemblea degli azionisti solleva interrogativi sulle priorità da perseguire nel prossimo futuro e sulla sostenibilità della strategia aziendale.
La svolta culturale verso la sostenibilitÃ
Il bilancio negativo ha spinto la dirigenza della Juventus a prendere in considerazione un approccio più sostenibile, rendendo evidente che d’ora in poi “l’unica cosa che conta” non sarà più esclusivamente vincere, ma anche mantenere i conti in ordine. Questa nuova filosofia di gestione si allinea ai principi adottati da altre squadre di vertice in Italia, come il Milan, l’Atalanta, il Napoli e, più recentemente, l’Inter, che ha implementato una gestione economica simile attraverso il supporto di Oaktree.
In questo contesto, il club bianconero si concentra su obiettivi misurabili e tangibili: il raggiungimento del quarto posto in campionato e la partecipazione agli ottavi di finale di Champions League. Questi risultati sarebbero considerati traguardi minimi e rappresenterebbero un passo importante verso il ripristino della stabilità economica. Inoltre, il management ha sottolineato l’importanza di allontanarsi dalla cultura della vittoria a tutti i costi, che ha portato a perdite complessive superiori ai 900 milioni di euro, una somma che gli azionisti hanno finora sostenuto.
I vincoli del settlement agreement e l’effetto crisi sull’auto
La Juventus si trova ad affrontare due principali sfide finanziarie legate al settlement agreement firmato in precedenza e alla difficile situazione attuale del settore automobilistico. Exor, la holding di controllo della Juventus, deve fare i conti con perdite considerevoli che riducono la disponibilità di investimenti nel calcio. Questa situazione implica che il club non possa più essere gestito come un “giocattolo di famiglia”, ma debba essere trattato come una vera e propria impresa quotata.
Le conseguenze della crisi nel settore auto, con i relativi impatti sul mercato azionario, pesano ulteriormente sulla possibilità di continuare a finanziare perdite nel calcio. Il management si dice fiducioso, tuttavia, nel trovare un equilibrio tra costi e ricavi, puntando a ridurre il monte stipendi e a gestire in modo virtuoso la rosa dei calciatori.
Le aspettative per il Fair Play finanziario
Dal punto di vista del Fair Play Finanziario, la Juventus ha avviato un piano per ridurre il costo della rosa al di sotto dell’80% dei ricavi. Questo risulta essere un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile nel medio periodo. Rientrare nelle condizioni di un massimo di 60 milioni di euro di perdite consentite nel triennio rappresenta un compito più complesso. Nonostante ciò, l’UEFA potrebbe mostrare una certa apertura verso un percorso che evidenzi un approccio finanziario responsabile.
Nel precedente bilancio, si è registrato un calo del monte stipendi di 16 milioni di euro, scendendo a un totale di 239 milioni. Tuttavia, considerando la concorrenza, il divario rimane significativo, con squadre come il Milan che gestiscono una massa salariale di soli 160 milioni. Questo confronto non si riflette solo nei numeri, ma anche nelle performance sportive, costringendo la Juventus a riconsiderare strategie e priorità per tornare a competere ai massimi livelli sia finanziariamente che sul campo.