Il 16 novembre 2024, Napoli accoglierà una tradizione che unisce spiritualità e folklore: la Processione dei Frati Morti e delle Anime Perse. Questo evento rappresenta l’inizio ufficiale della stagione natalizia nella città partenopea, mescolando storia, cultura e le ricorrenti leggende legate al Natale. Unendo forze tra le associazioni locali e quelle abruzzesi, la manifestazione mira a preservare le antiche tradizioni e il culto dei defunti, rafforzando l’identità culturale delle comunità coinvolte.
La Processione dei Frati Morti è nata da un copioso alleato tra I Sedili di Napoli – ETS e l’associazione Fontevecchia di Spoltore, in provincia di Pescara. Questa tradizione, giunta ormai alla sua ottava edizione, si propone come un’entità vivente, un racconto che attraversa il tempo per riunire le generazioni intorno a valori e riti antichi. Il corteo si propone quindi di ricordare gli usi e costumi legati al culto dei morti, una tematica che non solo trova impiego nel patrimonio culturale locale, ma che è anche rappresentata nel più noto presepe napoletano.
Ogni anno, il corteo si popola di figuranti in costumi storici che rispecchiano l’epoca settecentesca e ottocentesca, contribuendo a creare un’atmosfera di autentica rievocazione storica. Non mancano, infatti, i vari gruppi partecipanti come I Gigli D’Abruzzo, che allieteranno l’atmosfera con le loro zampogne, restituendo ai presenti il suono di una tradizione musicale che si perde nei secoli.
La processione si distingue per il suo carico simbolico, rappresentando un ponte tra il mondo dei vivi e dei defunti. Le figure dei frati incappucciati, un tema ricorrente della tradizione popolare, sono protagonisti di una narrazione che parla di salvezza e speranza. La Notte dei Morti, nella quale si dice che questi frati si manifestino per recitare preghiere, aggiunge un ulteriore strato di profondità all’evento. I frati diventano simboli del passaggio che unisce due mondi, e nei vari presepi napoletani, questi possono essere visti nell’atto di attraversare ponti, rinforzando l’idea di un collegamento tra vita e oltre.
Un altro aspetto significativo della processione è rappresentato dalle “cascettelle dei morti”, che i bambini napoletani porteranno lungo il tragitto. Questo gesto è un omaggio alla tradizione di onorare i defunti e mantiene viva la memoria di usanze antiche che caratterizzavano il Natale a Napoli.
Il corteo prenderà avvio dal Complesso dei Padri Vincenziani in via Vergini, per proseguire verso vari punti della città, compresa la chiesa di Santa Maria dei Miracoli in piazza dei Miracoli. Alcune delle tappe saranno significative nel ripercorrere la storia e il culto, poiché durante il tragitto ci saranno delle soste che informeranno i cittadini e i turisti sui significati di ciascun luogo.
Uno degli omaggi più toccanti sarà quello alla Casa di Totò, un simbolo della grande storia culturale napoletana. La processione includerà anche momenti recitati da Angelantonio Aversana, che accompagnerà il corteo con aneddoti e storie legate alla tradizione. Le distribuzioni di noci ai partecipanti risponderanno a simbolismi più profondi, la cui spiegazione sarà affidata a Luciano Troiano, presidente dell’associazione Fontevecchia, contribuendo a rendere l’evento un’esperienza educativa e coinvolgente per tutti.
Il rientro della processione è previsto per le ore 13:00, completando così un viaggio che non è solo fisico, ma anche spirituale, nel rispetto di antiche tradizioni che continuano a vivere nel cuore dei napoletani.