Elisabetta Serio, pianista e compositrice partenopea, ricorda con affetto il suo legame con Pino Daniele, scomparso dieci anni fa. Attraverso il racconto delle sue esperienze, emerge il segno indelebile lasciato dal noto cantautore napoletano, non solo nella musica, ma anche nelle vite di chi ha avuto il privilegio di collaborare con lui. Le loro vite si sono intrecciate per tre intensi anni, rievocando momenti indimenticabili durante i concerti e una profonda connessione artistica che persiste nel tempo.
Il ricordo di Pino Daniele e il suo spirito unico
Elisabetta Serio ripensa ai momenti trascorsi con Pino Daniele, descrivendolo come un artista dotato di intelligenza e autoironia. “Rideremo sempre delle sue battute, anche mentre cucinava il suo famoso spaghetto al pomodoro fresco,” ricorda Serio con nostalgia. La pianista ha recentemente concluso un tour nei teatri affiancata da Mario Biondi, e ogni concerto è diventato un tributo alla sua memoria, cantando “Alleria”, una delle sue più celebri composizioni. Il ricordo della sua presenza continua ad attraversare i palchi, trasformando ogni esibizione in una celebrazione della sua eredità musicale.
Serio evidenzia come, dieci anni dopo la morte di Daniele, il suo spirito viva ancora tra i vicoli di Napoli, una città palcoscenico che racchiude i sentimenti e le storie cantate dal grande cantautore. Il vuoto lasciato dalla sua scomparsa è palpabile, ma la musica e la poesia di Pino continuano a vibrare nel cuore di chi ha avuto la fortuna di ascoltarlo e collaborare con lui.
Insegnamenti e responsabilità professionale
La pianista sottolinea l’importanza degli insegnamenti ricevuti da Daniele, non solo sul piano musicale ma anche sulla responsabilità professionale. “Lavorare come musicisti implica una certa autonomia, una sorta di fai da te,” spiega. Senza un sindacato vero e proprio, i musicisti devono affrontare le sfide quotidiane con un approccio imprenditoriale. “Pino ha allargato la mia visione, sia come musicista che come persona,” continua Serio, esprimendo gratitudine per le opportunità avute al suo fianco.
La storia del loro incontro è affascinante: Daniele scoprì Elisabetta ascoltando un disco di Rino Zurzolo, suo fidato collaboratore. “Dopo aver sentito il mio pianoforte,” racconta Serio, “Pino mi ha voluta con sé in ‘Serie A’, dando inizio a un’avventura incredibile.” Questo episodio riflette non solo la sua apertura nei confronti dei talenti emergenti, ma anche la sua attitudine romantica nei confronti della musica.
L’intensità delle esibizioni insieme
Condividere il palco con Pino Daniele significava vivere un’esperienza unica e imprevedibile. Serio ricorda un concerto a Milano, il 22 dicembre 2014, forse il loro ultimo insieme. Indossava una tuta elegante, e nel momento prima di entrare, Daniele le disse: “M’ par a tartaruga ninja”, smorzando la tensione con la sua tipica ironia. Questo aneddoto racchiude l’essenza dell’artista, capace di unire la serietà della performance alla leggerezza del momento.
La relazione tra Serio e Daniele si basava su un profondo rispetto artistico e umano. “Porterò sempre con me il suo sorriso malinconico,” conclude serena, testimoniando come i ricordi del grande cantautore vivano nei cuori di coloro che l’hanno conosciuto. La musica di Pino Daniele continua ad essere una fonte di ispirazione, un legame eterno per le generazioni future, mentre la sua eredità si espande oltre il tempo, vibrando nel presente.