L’attuale dibattito riguardante i test di ingresso per le facoltà di Medicina e Chirurgia si infiamma, con la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, che esprime la sua posizione chiaramente contraria a questa pratica. Durante il convegno Itaca 2.0, Bernini ha delineato una proposta di apertura graduale del settore, sottolineando l’importanza della professionalità e della preparazione degli studenti.
Posizione della ministra: abolire i test di ingresso
Chiarezza e rassicurazioni sugli standard di valutazione
Anna Maria Bernini ha esordito con una dichiarazione inequivocabile: “Intanto via i test”. Con queste parole, la ministra ha ribadito la necessità di eliminare gli attuali test di ingresso per le facoltà di Medicina e Chirurgia. Ha però precisato che ciò non significa abbandonare qualsiasi forma di valutazione degli studenti. “Credo fermamente nella necessità di un sistema che valuti adeguatamente gli studenti. Tuttavia, il modo in cui attualmente questo è strutturato non è più sostenibile,” ha affermato.
La ministra ha affrontato anche le proposte di altri leader, come Vincenzo De Luca, che ha suggerito di portare gli studenti dei primi anni direttamente nelle corsie degli ospedali. Bernini ha accolto l’idea, ma ha messo in guardia dai rischi: “Portare i ragazzi in corsia è un passo importante, ma è fondamentale considerare chi si rivolge a loro per ricevere cure. La professionalità è indispensabile nel campo della medicina.”
Riflessioni sul merito e sull’intento di migliorare il sistema
Nel suo intervento, Bernini ha messo in luce il valore del sistema sanitario italiano, attribuendo i successi non solo alla politica, ma principalmente ai medici italiani, che portano il nome del Paese nel mondo. “Possiamo esserci vantati grazie al valore dei nostri professionisti,” ha conclamato. Questo rappresenta un invito a considerare anche le opportunità di miglioramento del settore formativo per garantire una formazione adeguata ai futuri medici.
Ampliamento dei posti e investimenti nell’istruzione
Iniziative e finanziamenti per le università
La ministra ha comunicato che il numero di posti disponibili per le facoltà di Medicina e Chirurgia è già stato incrementato significativamente, con 30.000 posti in più rispetto agli anni precedenti. Questo è stato possibile grazie a un piano di investimenti mirato. “Ho concluso accordi con il precedente presidente della Crui per destinare fondi all’università, con l’intento di migliorare l’attività laboratoristica,” ha precisato Bernini.
In aggiunta a ciò, la ministra ha annunciato un piano di assunzioni straordinarie per garantire che le facoltà possano gestire il maggior numero di studenti e formare professionisti capaci. “L’obiettivo è rendere l’università un ambiente in cui gli studenti siano coinvolti attivamente nel loro percorso formativo, senza perdere tempo,” ha sottolineato.
Cambiamenti nella didattica e importanza della preparazione
Bernini ha parlato anche dell’introduzione di un semestre predittivo e caratterizzante, un innovativo approccio che mira a far studiare agli studenti le materie più utili per il loro futuro professionale. Questo non solo consente di ottimizzare i tempi di apprendimento, ma rappresenta anche un modo per garantire che le competenze acquisite siano sempre rilevanti. “Abbiamo bisogno di informare e formare i nostri studenti nel modo migliore e più veloce possibile,” ha concluso la ministra, rimarcando l’impegno del Ministero verso un sistema educativo di eccellenza.
Le dichiarazioni della ministra Anna Maria Bernini segnano un’importante svolta nel dibattito sull’accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia, promettendo un futuro caratterizzato da maggiore apertura e opportunità per gli studenti.