La collezione di Prada per il prossimo inverno si distingue per l’uso di elementi primordiali come l’istinto, esplorando aspetti profondi e selvaggi dell’umanità. In un’epoca caratterizzata dalla predominanza del digitale e dell’intelligenza artificiale, il marchio italiano torna alle origini mettendo in risalto un aspetto fondamentale: il modo in cui ci vestiamo e come questo riflette la nostra essenza più intima. Con tessuti audaci e combinazioni innovative, la collezione rappresenta una fusione di tradizione e modernità, stimolando un forte senso di connessione.
La designer Miuccia Prada, in compagnia di Raf Simons, ha condiviso la filosofia che ha guidato la creazione di questa nuova linea. “Abbiamo voluto fare ciò che ci sembrava giusto, salvaguardando l’istinto e mantenendo legami con la nostra umanità”, ha affermato Prada durante il backstage della sfilata. Questa dichiarazione sottolinea un desiderio di riportare la spontaneità nel processo creativo, favorendo un approccio che si allontana dalla rigidità del pensiero convenzionale.
Prada ha chiarito che l’istinto non deve essere interpretato come una mancanza di logica. Al contrario, lo descrive come un “computer interno”, un modo per combinare esperienza e cultura. “L’istinto è la risposta perfetta, un amalgama del tuo vissuto”, ha dichiarato, attribuendo a questo concetto un valore fondamentale per il processo creativo. L’istinto diventa quindi un mezzo per cogliere l’essenza stessa della persona e le proprie esperienze, rivelando una profondità di pensiero racchiusa in ogni singolo pezzo della collezione.
La collezione di Prada non si limita a soddisfare l’estetica visiva, ma si propone anche di evocare emozioni attraverso la scelta dei materiali e delle forme. Miuccia Prada, parlando del romanticismo nella moda, chiarisce che non si tratta di emozioni superficiali. Al contrario, è un approccio che abbraccia la creatività in modo diretto e immediato, senza troppi fronzoli. La collezione si allinea a una visione più profonda di ciò che significa essere umani, riflettendo esperienze personali oltre che tendenze di mercato.
Le combinazioni presentate durante la sfilata esprimono un gusto per l’inaspettato, evidenziando incontri tra stili e materiali. Ogni abbinamento racconta una storia, come il gilet di montone portato sotto una camicia formale, o il pantalone sartoriale associato a stivali texani. Questi accostamenti non sono casuali, ma frutti di un’analisi stilistica che mira a portare il pubblico in un viaggio visivo attraverso l’arte della moda.
La sfilata ha avuto come cornice un’ambientazione che ha saputo riflettere i temi presenti in collezione. Una struttura di tubi Innocenti si ergeva in contrasto con un morbido tappeto fantasioso, creando un ambiente intimo all’interno di uno spazio industriale. Questa scelta ha accentuato l’idea di spazi accoglienti e caldi, in una sorta di rifugio moderno, dove ogni pezzo esposto racconta distintivamente la propria storia.
La collezione abbraccia quindi una varietà di elementi, dai patchwork di pelle ai pantaloni di raso, presentando un’interpretazione di materiali e forme che sfida le convenzioni. La creatività dietro ogni outfit alimenta un dialogo tra passato e presente, alimentando un concetto di moda che è al tempo stesso artistico e accessibile. Ogni elemento, dalla vestaglia-cappotto ai dettagli metallici sugli abiti, rivela la ricerca incessante di Prada di spingere l’arte del vestire verso orizzonti nuovi.
La collezione invernale di Prada si presenta così come un’ode all’umanità, esplorando la connessione tra istinto e creatività attraverso un linguaggio fatto di moda.