La nuova era dei novel food: un’opportunità sostenibile tra tradizione e innovazione

I novel food stanno guadagnando sempre più attenzione nel panorama alimentare globale. Questi cibi, spesso derivanti da fonti non tradizionali o sviluppati attraverso tecnologie all’avanguardia, rappresentano un’alternativa interessante per affrontare le sfide legate alla sostenibilità alimentare. Cibi come le proteine provenienti da insetti, carne coltivata in laboratorio e alimenti a base di alghe sono solo alcuni degli esempi di come l’industria alimentare si sta evolvendo. Un esperto nel campo, l’immunologo Mauro Minelli, docente di nutrizione umana presso l’Università Lum, chiarisce concetti fondamentali sul valore nutrizionale di questi nuovi alimenti e sul potenziale di crescita che offrono in un mondo che fatica a rispondere a esigenze sempre più pressanti.

Cosa sono i novel food?

Il termine “novel food” si riferisce a un insieme di alimenti non tradizionalmente consumati in una determinata area geografica oppure ottenuti grazie a tecniche innovative. Secondo l’Associazione Italiana Novel Food, questa categoria include, tra l’altro, insetti commestibili, alghe come la spirulina, semi di chia e oli derivati da microorganismi. Recentemente si è aggiunto all’elenco anche l’appena approvato, dalla Commissione Europea, il trattamento di polvere di larve di Tenebrio molitor, un alimento destinato alla produzione di vari prodotti da forno in tutta l’Unione Europea, nonostante le resistenze espresse da alcuni membri del Parlamento.

Minelli offre una prospettiva interessante:Questi alimenti potrebbero costituire una valida opzione poiché possiedono spesso un’alta densità di nutrienti”. I novel food non solo affrontano le difficoltà di approvvigionamento alimentare, ma si pongono come risorsa per affrontare l’aumento della popolazione globale. Tuttavia, la valenza nutrizionale è strettamente legata alla loro composizione, che varia notevolmente da un alimento all’altro.

Il valore nutrizionale dei novel food

Molti novel food si caratterizzano per un alto contenuto di nutrienti essenziali. Secondo Minelli, “la spirulina, ad esempio, è nota per le sue proprietà benefiche, essendo ricca di aminoacidi essenziali, antiossidanti e acidi grassi omega-3”. Si tratta di alimenti progettati in risposta a una crescente richiesta di alternative alimentari sostenibili, capaci di ridurre l’impatto ambientale legato alla produzione alimentare tradizionale. Ad esempio, la carne coltivata in laboratorio offre la possibilità di avere un apporto proteico simile a quello della carne convenzionale, ma con una minore impronta ecologica.

Oltre a garantire apporto nutrizionale, alcuni novel food sono sviluppati per rispondere a specifiche esigenze alimentari. L’innovazione nella produzione consente la creazione di cibi arricchiti con vitamine, minerali e probiotici, dando la possibilità ai consumatori di scegliere prodotti su misura.

Rischi e considerazioni sui novel food

Nonostante i vantaggi, va tenuto presente che l’introduzione di novel food può comportare rischi. Minelli sottolinea l’importanza di considerare aspetti cruciali come l’assorbimento e la biodisponibilità dei nutrienti. Ad esempio, alcuni composti, come la chitina presente negli insetti, potrebbero non essere facilmente digeribili per tutti. Inoltre, non tutti i novel food possono vantare un equilibrio nutrizionale ottimale; alcuni possono risultare ricchi di proteine ma carenti di altri nutrienti vitali.

Anche l’allergia è una questione da non sottovalutare. Persone allergiche ai crostacei, per esempio, potrebbero sviluppare reazioni avverse consumando insetti comestibili. Pertanto, è essenziale che i consumatori siano informati e consapevoli dei rischi potenziali legati a questi nuovi alimenti.

Un futuro nel segno della sostenibilità

La potenzialità dei novel food di cambiare le abitudini alimentari è indiscutibile. Tuttavia, è necessario che vi sia una riflessione attenta su come affrontare questo passaggio. Se correttamente gestiti, i novel food possono costituire un’opzione non solo per nutrirsi in modo diverso, ma anche per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile. L’innovazione dovrebbe andare di pari passo con la consapevolezza, per garantire un consumo responsabile e sicuro. La sfida risiede nell’integrare queste nuove fonti alimentari nella dieta quotidiana, senza compromettere la salute e il benessere dei consumatori.

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