Il panorama della profumeria artistica sta attraversando un periodo di trasformazione, abbandonando le creazioni futuriste a favore di una riscoperta delle tradizioni ancestrali legate alla natura. In questa nuova fase, i più noti artigiani della profumeria stanno esplorando ingredienti storici, talvolta controversi, che richiamano una connessione più profonda con il mondo naturale e la spiritualità. Si stanno facendo strada nuovi progetti e proposte, come evidenziato durante il salone Fragranze, che ha riunito marchi internazionali a Firenze dal 13 al 15 settembre.
Il salone Fragranze, organizzato da Pitti Immagine, è un evento di grande rilevanza per il settore della profumeria, accessibile esclusivamente agli addetti ai lavori. Quest’anno, circa 215 marchi, di cui il 74% proveniente dall’estero, hanno partecipato per presentare le loro interpretazioni innovative e tradizionali delle fragranze. L’evento è diventato un crocevia di idee e tendenze, dove i creatori si sfidano per immaginare e sviluppare i profumi del futuro, rivisitando le origini e i materiali ancestrali.
Molti brand presenti al salone hanno messo al centro della loro proposta ingredienti storici, alcuni dei quali una volta considerati velenosi. Brand come Extra Virgo hanno portato fragranze a base di cannabis, funghi, tabacco, cacao e caffè, evocando una connessione con il passato e antiche tradizioni. Parallelamente, Réserve en Afrique ha scelto di attingere a ingredienti unici provenienti dal continente africano, sottolineando l’importanza della biodiversità.
Altri marchi, come Siuno, stanno esplorando miti e leggende, con la creazione di fragranze ispirate agli alberi di eucalipto australiani. Voskanian Parfums, invece, attraverso esperimenti alchemici e forti riferimenti alla filosofia di Nietzsche, celebra le tradizioni profumiere ancestrali armene.
Uno dei progetti più interessanti è il Profumoir, ideato da Daniele Cavalli e Sileno Cheloni. Situato nel quartiere di San Niccolò a Firenze, l’atelier offre un’esperienza sensoriale unica, combinando la cultura alchemica di Firenze con l’arte della profumeria. La visione del progetto è quella di ricreare un legame forte tra storia, arte e tradizione, permettendo ai visitatori di immergersi in un universo profumato ricco di significato e narrazioni.
Un altro progetto degno di nota è FumparFum, creato dall’artista lituano Aistis Mickevičius. La sua creazione, Sleeping Quechua, trae ispirazione dalla natura della pampa e unisce ingredienti come yerba mate, angelica e pepe bianco, offrendo un viaggio olfattivo che ha l’intento di evocare sensazioni e ricordi legati alla bellezza dei paesaggi naturali.
Non si può parlare di profumeria ancestrale senza menzionare la spiritualità. Laura Bosetti Tonatto, con il suo marchio Essenzialmente Laura, si è dedicata a esplorare il rapporto tra profumo e religione, creando quattro fragranze ispirate alla Basilica Papale di Santa Maria Maggiore. Queste essenze non solo rappresentano un tributo alla sacralità degli spazi religiosi, ma intendono anche suscitare momenti di riflessione e connessione interiore.
Inoltre, durante il salone sono state presentate fragranze “funzionali”, mirate a influenzare l’umore e le funzioni cognitive. Tra queste, Tiglio in Fiore e Blue Breath, lanciati da Ephemera, sono progettati per evocare calma e sicurezza in situazioni di crisi o emergenza. Queste fragranze pongono l’accento sulla crescente consapevolezza riguardo agli effetti che i profumi possono avere a livello neurologico e comportamentale.
L’evoluzione della profumeria artistica si rivela così un affascinante dialogo tra tradizione e innovazione, dove la natura e la spiritualità giocano un ruolo centrale nella creazione di fragranze che parlano al cuore e alla mente degli individui. La manifestazione di Firenze rappresenta una piattaforma ideale per questa nuova generazione di creatori, pronti a riscrivere le regole del settore profumiero.