La pizza fritta rappresenta uno dei gioielli della tradizione gastronomica napoletana, una specialità che ha guadagnato fama nel mondo dello street food. Nonostante le origini relativamente recenti di questa preparazione, l’amore e la passione della comunità napoletana per la pizza fritta sono palpabili ad ogni morso. Con una ricetta dell’illustre pizzaiolo Vincenzo Capuano, scopriremo anche i segreti per realizzarla direttamente a casa.
La pizza fritta a Napoli: storia e origine
Le radici storiche della pizza fritta
La Seconda Guerra Mondiale ha avuto un impatto devastante su Napoli, lasciando la città in uno stato di difficoltà economica e sociale. Molti forni e pizzerie, simboli della cultura gastronomica locale, furono distrutti durante i bombardamenti. In risposta a questa crisi, le famiglie napoletane, in particolare le donne, hanno iniziato a cercare mezzi alternativi per guadagnarsi da vivere. Da qui è nata l’arte della pizza fritta: un chiosco improvvisato su strada con attrezzature semplici ma efficaci, come bruciatori e pentole.
Il risultato era un cibo povero ma nutriente, che si poteva acquistare per pochi centesimi. Questa tradizione si è radicata nella cultura di Napoli, diventando presto un simbolo della resilienza napoletana. La pizza fritta ha anche trovato una rappresentazione iconica nel cinema, come testimoniato dal film “L’Oro di Napoli” di Vittorio De Sica, dove la bellezza e la vitalità di questa tradizione culinaria emerge attraverso la figura di Sofia Loren che cucina e distribuisce le pizze nei tipici “bassi” partenopei.
L’evoluzione della pizza fritta nel tempo
Negli anni, la pizza fritta ha mantenuto il suo fascino e la sua popolarità , trasformandosi da cibo di strada a prelibatezza gourmet. Con la crescente diffusione della cultura culinaria napoletana in tutto il mondo, questa specialità ha iniziato a essere servita in pizzerie di alta classe, dove l’arte della preparazione è valorizzata e rispettata. Tuttavia, l’autenticità della pizza fritta si può ancora gustare nei vari chioschi e ristoranti di Napoli, dove l’atmosfera informale contribuisce all’esperienza culinaria.
Negli ultimi anni, la pizza fritta ha conquistato anche altre città italiane e metropoli internazionali, rendendosi protagonista di eventi gastronomici e festival alimentari. La sua versatilità e la semplicità rendono questo piatto accessibile a tutti, trasformandolo in una delle più amate espressioni della cucina di strada italiana.
La ricetta della pizza fritta di Vincenzo Capuano
Gli ingredienti e la preparazione dell’impasto
Vincenzo Capuano è uno dei pizzaioli più noti di Napoli e ha condiviso la sua ricetta della pizza fritta per permettere a tutti di provare a ricreare questo piatto a casa. La preparazione inizia con gli ingredienti fondamentali: farina, lievito secco, sale e acqua. Stranamente, l’impasto non richiede un lungo processo di lavorazione: si mescolano semplicemente gli ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo. Dopo una breve pausa in frigorifero di circa 15 minuti, si realizza una prima lievitazione in un ambiente caldo, lasciando l’impasto riposare per 40 minuti.
Tecnica di formazione e farcitura
Una volta che l’impasto è lievitato, si procede a porzionarlo. A Napoli, si utilizza un metodo definito ‘mozzare’, simile a quello della mozzarella. Dopodiché, i pezzi di impasto devono lievitare ulteriormente per circa tre ore. Quando sono pronti, si stendono in dischi sottili e senza bordi.
Per la farcitura, bisogna preparare una salsa con pomodoro San Marzano schiacciato a mano, cui si aggiungono provola affumicata, basilico fresco e un pizzico di pepe nero. Il taglio e la chiusura dell’impasto sono cruciali: si deve formare una mezzaluna e sigillarla bene, creando così il tradizionale ‘battilocchio’. Successivamente, la pizza fritta viene immersa in abbondante olio caldo a 180 gradi, dove cuoce fino a diventare dorata e croccante. L’effetto del calore fa gonfiare l’impasto, mentre il vapore intrappolato all’interno contribuisce a sciogliere il formaggio, rendendo il ripieno deliziosamente cremoso.
Il momento dell’assaggio
La pizza fritta di Capuano si consuma tradizionalmente con le mani, ancora calda e profumata, offrendo un’esperienza gastronomica unica. Questo piatto non rappresenta solo un alimento, ma un incontro di culture e storie, un vero e proprio simbolo della cucina e della tradizione napoletana. Con l’assistenza di un maestro come Vincenzo Capuano, la pizza fritta si trasforma in un’opera d’arte culinaria, capace di evocare nostalgia e passione in ogni morso.