L’opera dell’artista Michelangelo Pistoletto, nota come “Venere Stracciona”, continua a suscitare un intenso dibattito a Napoli riguardo alla sua nuova collocazione. Dopo un anno trascorso a Piazza Municipio, caratterizzato da eventi controversi come un incendio doloso e la conseguente riproposizione dell’opera, la scultura è ora prevista per essere installata nella chiesa di San Severo al Pendino. Le discussioni si infittiscono, coinvolgendo galleristi, politici e associazioni culturali, mettendo in evidenza le diverse visioni che animano la scena artistica contemporanea.
La Venere Stracciona: un’opera che divide
La proposta di collocazione in chiesa
La “Venere Stracciona”, che si è guadagnata un suo spazio nel dibattito culturale partenopeo, è al centro di una richiesta di collocazione nella chiesa di San Severo al Pendino, nel cuore del centro storico di Napoli. Tuttavia, non mancano le reazioni critiche, e la richiesta da parte di Antonio Pariante, del comitato Portosalvo, di evitare la presenza dell’opera in un luogo sacro ha suscitato polemiche. Pariante ha avviato una petizione su Change.org per raccogliere opposizioni a questo spostamento. Una proposta che, sebbene valevole, ha scatenato la reazione di molti.
L’opera, eterna rappresentazione della bellezza, ha polarizzato l’attenzione di diversi gruppi, tra cui i Cinque Stelle ed Europa Verde di Ercolano, i quali puntano a portarla nel comune di Ercolano, sostenendo che la scultura possa diventare un attrattore turistico. Infatti, il deputato Alessandro Caramiello ha descritto Ercolano come l’habitat giusto per l’opera, sottolineando l’opportunità di dare nuova vita a un contesto ricco di potenziale, specialmente per quanto riguarda il settore turistico.
I contrasti con i politici napoletani
Al contempo, il partito Fratelli d’Italia ha manifestato un’opposizione decisa, sottolineando l’irruenza di una simile collocazione all’interno di una chiesa consacrata. Marco Nonno e Luigi Rispoli, presidenti del partito napoletano, si sono detti confusi dalla scelta di collocare un’interpretazione ardita di un simbolo pagano in un luogo sacro. La controversia si amplia ulteriormente, con opinioni che si scontrano su questioni di rispetto religioso e di idoneità della scultura in un contesto ecclesiastico.
Le posizioni dei galleristi: un dibattito sull’arte
L’arte contemporanea e il suo spazio
La questione ha richiamato l’attenzione dei galleristi partenopei, tra cui Alfonso Artiaco e Laura Trisorio, che si sono espressi contro l’idea di esporre la Venere in una chiesa. Artiaco ha messo in evidenza che l’opera è stata concepita per spazi aperti, suggerendo che la sua collocazione in un ambiente chiuso come una chiesa potrebbe snaturarne il significato. Questo punto di vista evidenzia l’importanza dello spazio nella ricezione e interpretazione delle opere d’arte.
Laura Trisorio ha sottolineato che l’arte pubblica è un tema delicato e ha proposto l’idea di un comitato di esperti per gestire simili scelte in futuro, ribadendo l’importanza di un confronto aperto e condiviso sulle collocazioni delle opere d’arte in ambienti pubblici. Le sue parole richiamano l’attenzione sulla necessità di una riflessione complessiva sul valore e sul messaggio delle opere contemporanee.
Il ruolo delle associazioni e delle comunità locali
Le associazioni culturali del territorio hanno manifestato il proprio dissenso nei confronti della collocazione in chiesa, insistendo sul fatto che l’amministrazione comunale non sembra prendere in considerazione le loro opinioni. Pino Di Stasio, consigliere della II Municipalità, ha evidenziato i rischi di limitare opportunità ad altri gruppi di artisti, come quelli che si dedicano alla tradizione presepiale.
In questo scenario complesso e variegato, ogni voce contribuisce a comporre un mosaico di opinioni sull’arte contemporanea e sulla sua interazione con lo spazio pubblico e privato. La tensione che circonda la collocazione della Venere di Pistoletto mette in evidenza la necessità di un dialogo costante tra le istituzioni, gli artisti e le comunità che vivono e respirano l’arte ogni giorno.