L’ultimo Report statistico “Povertà 2024” della Caritas italiana mette in luce come la povertà in Italia stia raggiungendo livelli storici, diventando un fenomeno strutturale del Paese. Nel 2023, nei 3.124 centri di ascolto e servizi informatizzati presenti in 206 diocesi italiane, sono state supportate quasi 270mila persone in situazioni di bisogno, registrando un incremento del 5,4% rispetto all’anno precedente e un impressionante +40,7% rispetto al 2019. Il report evidenzia inoltre tre focus sulle nuove e persistenti forme di povertà che coinvolgono in particolare famiglie con bambini, senza fissa dimora e anziani.
Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana, sottolinea che l’attenzione ai poveri non deve essere un compito esclusivo delle organizzazioni come la Caritas, ma un impegno condiviso da tutti. È fondamentale instaurare un contatto umano con le persone bisognose, ascoltarle e offrire loro aiuto. Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, evidenzia come la povertà stia assumendo connotazioni sempre più croniche, richiedendo un impegno straordinario per contrastare le crescenti disuguaglianze e esigenze di integrazione sociale.
Il dato sulla diminuzione degli stranieri tra gli assistiti dalla Caritas si accompagna a un aumento delle povertà intermittenti e croniche, coinvolgendo soprattutto nuclei familiari che oscilano tra situazioni di bisogno. Emergono preoccupazioni specifiche per le famiglie con bambini, tra cui il dato allarmante che un bambino su 7 nella fascia 0-3 anni vive in condizioni di povertà assoluta. Le conseguenze di ciò si ripercuotono sullo sviluppo cognitivo, emotivo e fisico dei bambini, creando un circolo vizioso di svantaggio che prosegue nelle generazioni future.