La rinascita di Salvatore Di Giacomo: un murales e un progetto culturale a Napoli

La città di Napoli celebra uno dei suoi poeti più amati, Salvatore Di Giacomo, attraverso un progetto che unisce giovani e cultura. Il murales dedicato all’artista, di grande rilevanza per la storia letteraria e musicale della città, porterà il suo volto sulla facciata del Liceo “Piero Calamandrei“. Questo intervento rappresenta un’importante connessione tra il passato e il presente, permettendo alle nuove generazioni di riscoprire l’arte e il pensiero di un uomo che ha saputo catturare l’anima di Napoli.

Un omaggio alla cultura napoletana

Salvatore Di Giacomo, nato nel 1860, è considerato uno dei padri della canzone napoletana e della poesia. Le sue parole hanno descritto in modo iconico la bellezza del mare, delle strade di Napoli e delle emozioni che queste suscitano. Attraverso il linguaggio poetico, Di Giacomo ha fermato nel tempo momenti di vita napoletana, trasformando anche gli aspetti più ordinari in opere d’arte che continuano a parlare alle generazioni di oggi. Oggi il suo nome è legato a un importante progetto scolastico che ha coinvolto studenti di diverse scuole superiori, in un percorso di riscoperta e valorizzazione della sua figura.

Un progetto culturale coinvolgente

L’Assemblea Euforika ha lanciato il progetto “Comm ‘a nu mare ca quieto pare”, finanziato dal Comune di Napoli, nell’ambito dell’iniziativa “Napoli città della musica“. L’obiettivo è chiaro: guidare i giovani nel riconoscimento dell’importanza storica e artistica di Salvatore Di Giacomo. Gli studenti del Liceo “Piero Calamandrei“, insieme a quelli del Vittorio Emanuele II e del Boccioni, hanno intrapreso un viaggio culturale che ha incluso laboratori di scrittura, musica e teatro, rendendo la figura dell’artista non solo un tema di studio, ma un’esperienza viva.

Tre percorsi di studio e riflessione hanno portato gli studenti a scoprire le radici artistiche di Di Giacomo, culminando in eventi di teatro che hanno dato voce alle sue opere. L’inserimento di laboratori pratici ha permesso ai giovani di esprimere creativamente il loro legame con la cultura napoletana, creando un’atmosfera di apprendimento e partecipazione attiva. I due spettacoli finali, svoltisi al Teatro Pierrot e nella Basilica di San Giacomo, hanno messo in scena il talento e l’impegno degli studenti, dimostrando la vitalità e l’importanza della tradizione culturale.

Un murales che racconta una storia

Il murales dedicato a Salvatore Di Giacomo, realizzato dall’artista Koté, rappresenta il culmine del progetto e sarà inaugurato ufficialmente il 20 dicembre 2024. La scelta di un’opera d’arte visiva per onorare un grande poeta è significativa: il murales non solo abbellirà la facciata della scuola, ma fungerà anche da simbolo di un’eredità culturale che continua a vivere tra i giovani. La scuola diventa così un luogo di accoglienza per l’arte e la poesia, un punto di riferimento per le generazioni future, dove la cultura può essere apprezzata e celebrata ogni giorno.

Il Dirigente Scolastico del Liceo “Piero Calamandrei“, Prof. Vincenzo Falco, ha espresso entusiasmo per questa iniziativa, sottolineando il valore educativo e culturale del progetto. La partecipazione attiva degli studenti, sotto la guida della professoressa di latino e greco, Sandra Castiello, ha dimostrato la possibilità di unire la tradizione artistica con l’educazione contemporanea. Questo murales diventa così un punto d’incontro tra passato e presente, un promemoria della grande bellezza che Napoli può offrire e una continua fonte di ispirazione per chi viene dopo di noi.

La continuità di Salvatore Di Giacomo

Salvatore Di Giacomo non è solo un nome nei libri di storia; la sua presenza è palpabile nella cultura di Napoli. La musicalità dei suoi versi continua a risuonarci nel cuore della città, rendendo la sua figura eterna. Le sue opere sono un invito a vedere, sentire e vivere la bellezza che ci circonda. Attraverso l’entusiasmo e la creatività dei giovani, Di Giacomo torna a vestirsi di vita, rimanendo un faro per la cultura napoletana e un ponte tra le generazioni.

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Filippo Grimaldi