In Italia, la salute della popolazione è sempre più a rischio, con oltre 24 milioni di persone affette da malattie croniche. Questo fenomeno demografico pone una sfida significativa al Sistema Sanitario Nazionale e trasforma i farmacisti in figure chiave per la prevenzione e la gestione delle cronicità. Durante l’evento “Ripensare le cronicità: l’impatto delle innovazioni per un Ssn sostenibile“, organizzato da The European House – Ambrosetti a Roma, il presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani , Andrea Mandelli, ha sottolineato l’importanza di un adeguato intervento della farmacia nella salute collettiva.
L’invecchiamento della popolazione e l’emergenza sanitaria
L’Italia sta affrontando una delle più gravi crisi di salute pubblica della sua storia recente, aggravata dall’invecchiamento della popolazione. Gli anziani rappresentano una quota sempre più consistente della società, il che comporta un aumento esponenziale delle malattie croniche. Queste patologie non solo compromettono la qualità della vita dei pazienti, ma incidono anche pesantemente sul funzionamento del sistema sanitario, creando una crescente domanda di servizi di assistenza sanitaria. Questo contesto sollecita una riflessione profonda sulle strategie di intervento per migliorare la gestione della salute e garantire un approccio integrato e sostenibile.
Le malattie croniche, come diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, non possono più essere trascurate. La cronicizzazione di queste patologie richiede un monitoraggio costante e interventi precoci per evitare le complicanze e migliorare la prognosi dei pazienti. In questo scenario, i farmacisti si propongono come professionisti della salute in prima linea, pronti a svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella prevenzione e nella gestione dei rischi.
Il ruolo attivo dei farmacisti nella prevenzione
Alla luce della crescente criticità sanitaria, Andrea Mandelli ha evidenziato come i farmacisti stiano assumendo un ruolo sempre più rilevante nella prevenzione primaria e secondaria. Queste figure professionali, attraverso strumenti avanzati di diagnosi come holter pressori ed elettrocardiogrammi, possono collaborare maggiormente con i medici curanti. Tale sinergia è essenziale per garantire diagnosi precoci e interventi tempestivi, contribuendo a una gestione più efficace delle malattie croniche.
La farmacia moderna non è più solo un punto di vendita di medicinali, ma diventa un centro di educazione e prevenzione. I farmacisti, formati per fornire informazioni sui farmaci e sui corretti stili di vita, possono contribuire all’adozione di comportamenti che riducono i fattori di rischio legati alle malattie croniche. Inoltre, con l’aumento delle patologie croniche, la farmacia di prossimità sta evolvendo in un vero e proprio centro di salute comunitaria, offrendo servizi che vanno oltre la mera dispensazione di medicinali.
Il futuro della salute pubblica in Italia si basa sulla capacità di integrare i servizi farmacistici con quelli medici, creando un’alleanza strategica che può ottimizzare le risorse e migliorare i risultati sanitari. La farmacia, quindi, diventa un punto di riferimento per la popolazione, in grado di rispondere a esigenze immediate e di fornire supporto continuo.
Collaborazioni per un sistema sanitario più efficace
Nel contesto di questo crescente impegno, Mandelli ha annunciato la creazione di un protocollo d’intesa tra la FOFI e la Società Italiana di Cardiologia . Questo accordo mira a ottimizzare i processi di cura e a dimostrare l’efficacia del modello di assistenza che pone il farmacista come attore centrale nella gestione delle malattie croniche. L’obiettivo è chiaro: garantire una rete di assistenza sanitaria che sia sostenibile e attenta ai bisogni della popolazione.
Collaborazioni come questa rappresentano un passo fondamentale verso un sistema sanitario più integrato, dove il farmacista non è visto semplicemente come un distributore di farmaci, ma come un professionista della salute a tutti gli effetti. Attraverso una maggiore integrazione tra settore farmaceutico e sanitario, si possono realizzare sinergie importanti, promuovendo un’assistenza più coordinata e quindi più efficace nella gestione delle cronicità.
La sfida è grande, e la riuscita di questo modello richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti. Solo attraverso una profonda collaborazione tra farmacisti, medici e istituzioni sanitarie si potrà affrontare l’emergenza sanitaria e garantire una qualità di vita migliore per milioni di italiani.