Il mondo dello sport si prepara a vivere un’epoca nuova con l’aggiornamento del famoso motto olimpico. Grazie all’influenza del cardinal Gianfranco Ravasi, il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di includere “communiter” – che significa “insieme” in latino – come quarta parola del motto originale “Citius, altius, fortius”. Questa scelta, avvenuta nel 2021, aiuta a sottolineare l’importanza della solidarietà e dell’unità in un periodo segnato dalla pandemia globale. L’adozione di questa parola rappresenta un messaggio forte e chiaro in vista delle Olimpiadi di PARIGI 2024.
La genesi della modifica del motto olimpico
Il contributo del cardinal Gianfranco Ravasi
Nel 2021, il cardinal Gianfranco Ravasi ha offerto un contributo significativo al CIO in un periodo difficile e instabile, nel tentativo di rispondere alle sfide della pandemia. L’idea di affiancare “communiter” all’originale motto olimpico, frutto di discussioni e riflessioni profonde, è stata ben accolta. Inizialmente, il CIO aveva preso in considerazione la parola “communis”, ma la visione del cardinal Ravasi ha fatto pendere la decisione verso una formulazione più inclusiva e collettiva. Infatti, la scelta di utilizzare “insieme” si collega ai valori di cooperazione e unione, essenziali in un’epoca segnata da divisioni.
La corrispondenza tra Ravasi e il presidente del CIO, Thomas Bach, ha rivelato una certa armonia e comprensione tra le istituzioni religiose e sportive. Bach, in un gesto simbolico, aveva precedentemente contattato papa Francesco per dare il suo supporto a questa modifica, dimostrando quanto il messaggio olimpico fosse in linea con le necessità contemporanee della società globale.
La rilevanza del motto olimpico nell’epoca moderna
Il motto olimpico ha sempre rappresentato l’ideale dello sport: superare i limiti individuali per cercare l’eccellenza. Con l’aggiunta di “insieme”, il messaggio si fa ancora più potente, sottolineando l’importanza della comunità e del rispetto reciproco tra gli atleti, ma anche tra i cittadini del mondo. In un contesto di forte divisione sociale e geopolitica, questo aggiornamento ha un significato profondo e attuale.
Presentazione del libro su padre Henri Didon
L’evento a Casa Italia a Parigi
All’interno di questa conferenza dedicata al motto e alla figura di padre Henri Didon, è stato presentato il libro di Angela Teja, “Padre Henri Didon”. La presentazione ha avuto luogo in un contesto evocativo, presso Casa Italia, allestita dal CONI in occasione delle prossime Olimpiadi di PARIGI 2024. Questo evento rappresenta un momento di riflessione sull’eredità di Didon, iniziatore dell’ideale olimpico moderno, la cui filosofia sportiva ha influenzato generazioni.
Il presidente della fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, Daniele Pasquini, ha voluto sottolineare come Didon sia una figura cruciale nella storia dello sport, ma spesso trascurata. Con la pubblicazione del libro e l’incontro collegato, si cerca di rendere omaggio a questo innovatore, evidenziando la sua importanza nel panorama olimpico e la sua visione di un’umanità unita.
La partecipazione di don Franco Finocchio
Un altro protagonista dell’incontro è stato don Franco Finocchio, cappellano della delegazione italiana al Villaggio olimpico. Don Franco ha condiviso la sua esperienza e ha descritto il clima di fratellanza che si respira tra gli atleti del Villaggio. La sua testimonianza ha messo in evidenza un elemento fondamentale dell’olimpismo: il potere dello sport come strumento di unione. “In questi giorni ho visto molte persone di diverse nazioni,” ha commentato, “impegnarsi a condividere esperienze e cibi, un esempio reale di come ‘insieme’ possa tradursi in pratica.”
L’importanza del messaggio della nuova parola
Un simbolo di unità e speranza
A pochi mesi dal grande evento olimpico, la scelta di “insieme” come nuova parola del motto olimpico si presenta come un simbolo di unità, speranza e resilienza. Nonostante le sfide che il mondo ha dovuto affrontare negli ultimi anni, il messaggio che emerge è chiaro: lo sport possiede un potere unico nel connettere le persone, superando barriere culturali e differenze. Questo nuovo afflato motiva non solo gli atleti, ma anche i sostenitori, i tifosi e l’intera comunità globale.
Con i preparativi per le Olimpiadi di PARIGI 2024 in pieno svolgimento, l’invito a riflettere sull’idoneità di “insieme” nel contesto dell’olimpismo è più attuale che mai. In un mondo che ha visto la necessità di rinforzare i legami sociali, questo nuovo motto rappresenta una visione lungimirante per il futuro dello sport e dell’umanità, promettendo un evento che non solo celebrerà le prestazioni atletiche, ma anche i valori fondamentali dell’unità e della cooperazione.