Giuseppe Desiato, una figura iconica dell’arte contemporanea napoletana, è deceduto il 28 luglio 2024 all’età di 89 anni. La sua carriera è stata caratterizzata da un’incessante ricerca artistica e da pratiche che hanno sfidato le convenzioni del mercato dell’arte. Questo articolo ripercorre la vita e le opere di Desiato, esplorando il suo impatto e la sua eredità nell’ambito della performance art e oltre.
La vita di Giuseppe Desiato: un viaggio artistico
Le origini e la formazione
Nato a Napoli nel 1935, Giuseppe Desiato ha avuto una vita interamente dedicata all’arte e alla creatività. Cresciuto in una città ricca di cultura e tradizioni, ha iniziato la sua carriera come sarto, apprendendo l’arte della creazione e della cura dei dettagli. Questo background gli ha fornito un’influenza significativa nel suo approccio artistico, portandolo a vedere l’arte come un’estensione del lavoro manuale e della tradizione.
La carriera e l’impatto nell’arte contemporanea
Nel corso degli anni ’60, Desiato ha abbracciato l’idea di performance arte, situando il suo lavoro in un contesto di costante sperimentazione. Grazie all’esposizione di opere che sfidavano le norme sociali e culturali, ha definito un linguaggio artistico unico, incentrato sul corpo e sull’azione. Desiato ha anche insegnato al Liceo Artistico, dove ha ispirato generazioni di giovani artisti, trasmettendo la sua passione e la sua visione critica dell’arte contemporanea.
Le performance: un’arte sovversiva
Azioni e collaborazioni memorabili
Una delle performance più significative di Desiato si è svolta nel 1974 a Basilea, in Svizzera, dove ha collaborato con l’artista Charlotte Moorman. Questa esperienza ha evidenziato il suo stile provocatorio, caratterizzato dalla destrutturazione della forma d’arte tradizionale. Le sue opere erano spesso concepite per essere distrutte o sotterrate, esprimendo così una critica profonda alla materialità e alla commercializzazione dell’arte.
Una ribellione contro il mercato dell’arte
Desiato ha rifiutato le dinamiche del mercato dell’arte, scegliendo di mantenere la sua autenticità e integrità artistica. Nonostante ciò, il suo lavoro ha attirato l’attenzione di galleristi e critici fin dagli anni Settanta, portandolo a esposizioni personali e retrospettive significative. Le sue opere, ben documentate attraverso fotografie, hanno acquisito uno status iconico nel panorama dell’arte contemporanea, testimoniando una poetica semplice e potente.
L’eredità artistica di Desiato
Riconoscimenti e tributi
Alla sua morte, Desiato è stato omaggiato da un’ampia gamma di artisti e critici, apprezzato per la sua umanità e per la dedizione che ha dedicato alla sua pratica artistica. Il figlio, Paco Desiato, ha condiviso ricordi affettuosi, mettendo in evidenza non solo l’artista ma anche l’uomo, la sua capacità di influenzare e ispirare. Desiato è stato riconosciuto come un significativo esponente della body art in Europa, caratterizzandosi per un approccio che univa popolare e ancestrale.
Un impatto duraturo
La figura di Giuseppe Desiato rimarrà viva nella memoria di chi ha avuto il privilegio di conoscere il suo operato. La sua opera invita a riflettere sul significato dell’arte, il suo valore intrinseco e l’interazione tra l’artista e il pubblico. La sua scelta di creare opere destinate a essere distrutte solleva interrogativi sul consumismo nell’arte e sull’idea di immortalità dell’opera stessa. Con la sua morte, si chiude un capitolo importante dell’arte contemporanea napoletana, ma la sua influenza continuerà a vivere attraverso le generazioni che lo hanno seguito.