Joan Plowright, una delle figure più rappresentative del panorama teatrale e cinematografico britannico, è venuta a mancare all’età di 95 anni presso Denville Hall, la casa di riposo per attori situata nel distretto di Northwood a Londra. La sua famiglia ha comunicato la notizia della sua morte il 16 gennaio, evidenziando come l’attrice si sia spenta serenamente, circondata dall’amore dei suoi cari. La sua carriera, lunga sette decenni, è stata caratterizzata da numerosi successi a teatro, in televisione e al cinema.
Un’illustre carriera teatrale
Nata a Brigg nel 1929, Joan Plowright ha iniziato la sua avventura nel mondo della recitazione dopo aver studiato all’Old Vic Theatre School. Debutta nel 1948, ma il suo vero riconoscimento arriva nel 1956 con “La moglie di campagna“, che segna la sua affermazione nei palcoscenici britannici. La sua carriera è stata segnata dalla collaborazione con grandi nomi del teatro, come Laurence Olivier, con il quale ha recitato in “The Entertainer“, una partnership che diventa ancora più rilevante quando i due si uniscono in matrimonio nel 1961. Plowright diventa un membro di spicco del National Theatre, interpretando opere di autori celebri come G.B. Shaw e William Shakespeare, contribuendo alla rigenerazione del teatro britannico.
La capacità di Plowright di affrontare testi sia classici che contemporanei le ha permesso di raggiungere vette artistiche ineguagliate, facendone la protagonista di numerose opere. È riconosciuta come una delle maggiori interpreti teatrali della sua generazione, capace di trasmettere emozioni profonde con una versatilità unica. La sua carriera, che attraversa diverse epoche e stili, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dello spettacolo.
Successi sul grande schermo
Joan Plowright si è avventurata nel mondo del cinema con ruoli minori all’inizio degli anni ’50. Il suo esordio è nel film “Moby Dick, la balena bianca” nel 1956. Dalla fine degli anni ’70, la sua presenza sul grande schermo diventa più significativa, con apparizioni in lavori di rilievo come “Gli sfasati” e adattamenti delle opere di Anton Cechov. Con il tempo, la sua carriera cinematografica si intensifica, e i film che la vedono protagonista a partire dagli anni ’80 la pongono sotto i riflettori.
Nei tardi anni ’80 e ’90, Plowright esplora ruoli più complessi e variati, interpretando personaggi ispirati dalla vita reale e caratterizzati da una forte carica emotiva. I ruoli che interpreta in “Avalon” e “Ti amerò… fino ad ammazzarti” sono esempi di come l’attrice riesca a portare sullo schermo la ricchezza delle sue esperienze teatrali. A seguito della morte di Olivier nel 1989, Plowright si dedica maggiormente al cinema e alla televisione, continuando a incantare il pubblico con il suo talento eccezionale.
Una vita privata all’insegna dell’amore e della famiglia
Joan Plowright ha avuto una vita personale altrettanto interessante. Dopo un primo matrimonio con l’attore Roger Gage nel 1953, si unisce a Laurence Olivier nel 1961, un anno significativo che segna una relazione appassionata ma complessa. La coppia ha avuto tre figli, Richard, Tamsin e Julie-Kate, che seguono le orme della madre e diventano anch’essi attori. Anche se il suo titolo ufficiale era “Lady Olivier“, raramente si è presentata con questa denominazione, mantenendo il suo focus sulla carriera.
Plowright ha vissuto gli ultimi anni di vita nel Sussex, circondata da familiari e amici, conservando con loro ricordi e legami significativi. La sua autobiografia del 2001, “And that’s not all“, offre uno sguardo alla sua esistenza, rivelando aneddoti e momenti che hanno segnato la sua carriera e vita privata. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca e lascia un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo, dove la sua eredità continuerà a ispirare le future generazioni di artisti.