Khalef Mahieddine, ex allenatore della nazionale algerina di calcio e figura iconica per il calcio nordafricano, è deceduto all’età di 80 anni. La notizia è stata confermata da fonti familiari ed è stata riportata dall’ANSA. La sua morte è avvenuta nella sua abitazione di Algeri dopo una lunga e dolorosa malattia. Mahieddine è noto per essere stato alla guida della nazionale durante il primo storico debutto ai Mondiali di Calcio nel 1982, un evento che ha segnato la storia dello sport in Algeria.
Khalef Mahieddine ha dedicato gran parte della sua carriera come allenatore al Jeunesse Sportive de Kabylie, uno dei club più titolati del paese. Sotto la sua direzione, il club ha raggiunto notevoli successi, vincendo diversi trofei nazionali e guadagnandosi un posto di prestigio nel panorama calcistico algerino. La sua abilità nel motivare i giocatori e nel creare un’atmosfera di squadra positiva ha contribuito a costruire una delle squadre più forti della sua epoca.
Durante la sua permanenza al Jeunesse Sportive de Kabylie, Mahieddine ha saputo sviluppare giovani talenti, molti dei quali hanno poi prosieguo la loro carriera in importanti club europei e nella nazionale. I suoi successi a livello di club lo hanno reso un tecnico rispettato nel mondo del calcio, guadagnandosi stima sia dai tifosi che dai rivali.
Uno dei momenti più significativi della carriera di Khalef Mahieddine è stato l’allenamento della nazionale algerina durante la Coppa del Mondo del 1982, tenutasi in Spagna. Questo torneo ha rappresentato una pietra miliare per il calcio algerino, poiché è stata la prima volta che la nazionale si è qualificata per questa competizione prestigiosa. Sotto la sua guida, le Volpi del Deserto hanno sorpreso il mondo intero, ottenendo due vittorie straordinarie: prima contro la Germania Ovest con un punteggio di 2-1, e successivamente contro il Cile, battuto 3-2.
Tuttavia, la gioia per questi successi fu offuscata da un controverso e tragico epilogo. Nella terza partita del girone, l’Algeria subì una sconfitta per 0-2 ad opera dell’Austria, che, insieme alla Germania Ovest, si accordò per un risultato tale da compromettere il passaggio del turno della nazionale algerina. Questo episodio scatenò polemiche a livello mondiale e indusse la FIFA a introdurre un calendario simultaneo per le ultime partite della fase a gironi delle competizioni future.
Dopo il trionfo nella Coppa del Mondo del 1982, Khalef Mahieddine continuò a contribuire al calcio algerino, assumendo la guida della nazionale nell’edizione della Coppa d’Africa del 1984, svoltasi in Costa d’Avorio. Durante questo torneo, la squadra sotto la sua direzione si piazzò al terzo posto, evidenziando le sue capacità di allenatore e la resilienza dei suoi giocatori.
Il lascito di Khalef Mahieddine nel mondo del calcio va oltre i risultati ottenuti sui campi di gioco. La sua passione e dedizione hanno ispirato generazioni di calciatori algerini, e il suo approccio innovativo ha influenzato il modo in cui il calcio viene praticato nel paese. La sua figura rimarrà sempre presente nei cuori dei tifosi e dei giocatori, un simbolo di orgoglio e determinazione per il calcio algerino.