Il 7 novembre 1999, il mondo dello sport ha dolorosamente ricordato la scomparsa di Primo Nebiolo, un personaggio chiave nell’evoluzione dell’atletica a livello globale. Con un’eredità che continua a influenzare le moderne pratiche sportive, Nebiolo è stato non solo un dirigente di grande successo, ma anche l’ideatore di importanti eventi che hanno segnato la storia dell’atletica italiana e internazionale.
Primo Nebiolo è nato a Torino nel 1932 e ha dedicato la sua vita alla promozione e allo sviluppo dell’atletica leggera. Dal 1947 al 1999, ha ricoperto il ruolo di presidente del Centro Universitario Sportivo di Torino , attivando una serie di iniziative che avrebbero trasformato la cultura sportiva e accademica in Italia. È ricordato principalmente per aver inventato l’Universiade nel 1959, un evento sportivo destinato a raccogliere atleti universitari da tutto il mondo, sostenendo il dialogo interculturale attraverso il linguaggio dello sport. Questo evento ha rappresentato una piattaforma essenziale per talenti emergenti e ha contribuito a fornire visibilità alle discipline sportive meno conosciute.
Inoltre, Nebiolo è stato presidente della Federazione Internazionale di Atletica Leggera dal 1981 al 1999. Durante il suo mandato, ha giocato un ruolo cruciale nel modernizzare le competizioni e nel garantire che l’atletica leggera rimanesse al centro dell’attenzione mediatica e del pubblico. La sua lungimiranza ha portato all’organizzazione di eventi di grande prestigio, tra cui i Mondiali di Cross Country del 1997 a Torino e la Coppa del Mondo di Marcia nel 2002.
Il CUS Torino ha dedicato un tributo particolare a Nebiolo, sottolineando il suo impatto duraturo sull’atletica e sullo sport torinese. Riccardo D’Elicio, attuale presidente del CUS Torino, ha ricordato l’importanza di Nebiolo, descrivendo come la sua visione e le sue idee innovative abbiano profondamente influenzato non solo gli impianti sportivi, ma anche l’intera comunità atletica. “Ancora oggi mi sembra di sentire la sua voce nei nostri impianti,” ha dichiarato D’Elicio, esprimendo un senso di nostalgia e perdite tra i suoi collaboratori e amici.
Per commemorare questo grande dirigente, D’Elicio ha deciso di recarsi a Scurzolengo, paese natale di Nebiolo, insieme ai suoi consiglieri e al sindaco locale Gianni Maiocco. Qui, si trova la tomba di famiglia e una piazzetta dedicata alla sua memoria. Questi momenti di commemorazione evidenziano non solo l’importanza di Nebiolo per il CUS Torino, ma anche per l’intero movimento sportivo italiano e internazionale.
L’eredità lasciata da Primo Nebiolo va ben oltre l’ambito dell’atletica. La sua visione ha portato a una maggiore professionalità e visibilità negli sport universitari, creando un modello che è seguito fino ad oggi. Dopo la sua scomparsa, molte delle sue idee e iniziative continuano a vivere attraverso le pratiche moderne e i programmi di sviluppo sportivo. La sua capacità di unire il mondo dello sport con quello accademico rimane un punto di riferimento significativo.
L’Universiade, che da lui ha preso vita, continua a crescere di anno in anno, attirando l’attenzione di atleti e sostenitori da tutto il mondo. In questo contesto, la figura di Primo Nebiolo rimane iconica per i valori che ha promosso: inclusione, innovazione e passione per lo sport. Nonostante i cambiamenti nell’ambiente atletico e le nuove sfide che emergono costantemente, i principi fondamentali che Nebiolo ha difeso continuano a trovare applicazione, dimostrando la sua visione lungimirante e la sua eredità immutabile nel panorama sportivo globale.