Il calcio europeo sta vivendo un momento cruciale in cui l’attenzione verso la sostenibilità e le pratiche ESG sta acquisendo sempre più importanza. In questo contesto, la UEFA, federazione calcistica continentale, sta interagendo attivamente con le 55 federazioni nazionali per promuovere strategie di sostenibilità efficaci. La FIGC si è distinta per il suo impegno, risultando tra le prime in Europa a implementare una propria strategia ESG. Questo articolo esplorerà l’importanza della sostenibilità nel calcio, il contributo della FIGC e le iniziative delle leghe professionistiche.
La UEFA si pone come leader nella promozione della sostenibilità all’interno del calcio europeo e ha stabilito un dialogo costante con le sue federazioni affiliate. Ogni federazione ha sviluppato una strategia ESG approvata, segno di una crescente consapevolezza nell’adozione di pratiche responsabili. La FIGC ha saputo seguire con attenzione il percorso tracciato dalla UEFA, posizionandosi all’avanguardia tra le federazioni europee.
Questo impegno non si limita solo alla creazione di strategie, ma si concretizza anche nella nomina di manager della sostenibilità all’interno delle federazioni. La presenza di figure professionali dedicate indica un cambiamento culturale profondo nel mondo del calcio, dove si riconosce l’importanza di affrontare le sfide ambientali e sociali che permeano il settore. Le federazioni nazionali, seguendo l’esempio della UEFA, si stanno impegnando a garantire una gestione sostenibile delle proprie attività, con l’obiettivo di responsabilizzare club e tifosi.
Un aspetto fondamentale della strategia di sostenibilità della UEFA è la collaborazione con gli stakeholder del calcio, che comprende leghe, club, organizzazioni dei giocatori e associazioni dei tifosi. Questo approccio multilaterale è cruciale per generare impatti positivi e duraturi. La UEFA riconosce che la sostenibilità è un obiettivo collettivo e che per raggiungerlo è indispensabile un’azione coordinata tra tutti i soggetti coinvolti nel calcio.
Le leghe giocano un ruolo determinante per facilitare questo processo, in particolare per coinvolgere i club, specialmente quelli che detengono una posizione di vertice. Proprio in questa direzione, la Serie A ha risposto a una chiamata della UEFA per diventare un progetto pilota. Questo significa che la lega italiana ha accettato di sperimentare e applicare le pratiche sostenibili avviate dalla UEFA, partendo dalla proposta di interventi concreti per una gestione responsabile.
L’impegno della Serie A ha comportato l’applicazione della matrice ESG, una serie di criteri per valutare e migliorare le pratiche ambientali, sociali e di governance, nella finale di Coppa Italia. Gli esperti della UEFA hanno elogiato la disponibilità della lega italiana a collaborare e implementare azioni che possano fare la differenza nel mondo del calcio. È essenziale ora che questo entusiasmo si trasformi in azioni concrete e coordinate.
I prossimi passi prevedono la creazione di un piano di azione ben definito che possa tradurre le strategie ESG in iniziative tangibili all’interno delle diverse realtà calcistiche. È fondamentale che tutti gli attori coinvolti si impegnino per garantire che queste azioni non rimangano ideali sulla carta, ma si concretizzino in misure reali e efficaci per il futuro.
In un’epoca in cui il calcio deve affrontare crescenti pressioni riguardo la sostenibilità, il contributo della UEFA, insieme all’ottimo lavoro della FIGC e della Serie A, rappresenta una speranza concreta per un cambiamento significativo nel settore. Con l’impegno collettivo dei club e delle leghe, il calcio europeo può diventare un pioniere nell’adozione delle pratiche sostenibili, ispirando altre discipline sportive e generando un impatto positivo per la società e l’ambiente.