La nuova opera di Pedro Almodovar, “La stanza accanto” , mette in luce un tema delicato come il fine vita, affrontato attraverso le straordinarie interpretazioni di Tilda Swinton e Julianne Moore. Oltre a essere un dramma umano, il film si distingue anche per la fascinosa ambientazione della villa che ospita i momenti più toccanti della narrazione. Questa residenza, che nella finzione è situata nelle vicinanze di Woodstock, è in realtà un’opera architettonica realizzata sulle pendici del Monte Abantos a San Lorenzo de El Escorial, in Spagna. La Szoke House diventa quindi un terzo protagonista, integrando perfettamente il design contemporaneo con il paesaggio naturale che la circonda.
La Szoke House è molto più di una semplice villa; è un rifugio progettato per rispondere alle esigenze di serenità e privacy, essenziale per il tema del film di Almodovar. Questo luogo, realizzato dallo studio di architettura Aranguren + Gallegos, è emerso tra il 2018 e il 2020, e si distingue per la sua capacità di fondersi con il paesaggio circostante. La villa offre una vista panoramica su Las Machotas, le montagne della catena del Guadarrama, e sul Bosque de la Herrería, uno spazio di grande valore naturalistico. Gli architetti hanno scelto una geometria spezzata, un approccio che non solo conferisce carattere alla residenza ma permette alla casa di integrarsi armoniosamente con l’ambiente.
Utilizzando materiali naturali e textures che richiamano la flora locale, la Szoke House presenta un’estetica che riflette la rustica bellezza del suo contesto. La superficie in acciaio arrugginito e i toni rossastri delle pareti rendono quasi invisibile l’abitazione nel suo ecosistema. La villa diventa così un esempio emblematico di architettura rispettosa dell’ambiente, celebrata anche da fonti come Vogue Espana per la sua capacità di fondere estetica e sostenibilità.
Una delle caratteristiche più affascinanti della Szoke House è la straordinaria luminosità che la pervade durante tutte le ore del giorno e dell’anno. Grazie a una progettazione attenta all’orientamento, le immense finestre non solo illuminano gli interni, ma trasformano il paesaggio esterno in un elemento centrale della vita della villa. Entrando, si ha l’impressione di vivere in una sorta di opera d’arte, dove il paesaggio diventa parte integrante dell’esperienza di chi abita lo spazio. Questa idea si riflette perfettamente nel film di Almodovar, dove le visuali straordinarie della natura fanno da sfondo ai momenti più intimi tra i personaggi.
La disposizione degli interni, divisi su due livelli, contribuisce ulteriormente a creare un’atmosfera di tranquillità. Al piano principale si trovano il soggiorno e la sala da pranzo, chiari spazi di condivisione e incontro, mentre nel piano interrato si trovano le camere da letto e i bagni, creando una netta distinzione tra vita sociale e intimità. La scelta decorativa è caratterizzata da uno stile semplice, che privilegia l’uso del legno, dando un senso di calore senza opprimere l’ambiente circostante.
Un elemento che colpisce particolarmente all’interno della Szoke House è la biblioteca, situata al piano superiore. Questo spazio offre una vista spettacolare, rappresentando un vero e proprio osservatorio sulla Cupola e sulle Torri del Monastero, che si ergono maestose all’orizzonte. Qui, i visitatori possono sedersi con un libro in mano, persi nei propri pensieri o nella magnificenza del panorama.
La biblioteca non è solo un’area per la lettura, ma anche un punto di ispirazione e meditazione, un rifugio in cui il silenzio invita alla riflessione. Con il suo design che massimizza la luminosità e la connessione con l’esterno, questa stanza si allinea perfettamente con il tema del film, dove la ricerca di un luogo pacifico e contemplativo gioca un ruolo cruciale.
La Szoke House, quindi, si presenta come simbolo di fuga e riflessione, rendendo tangibili nel film di Almodovar le emozioni di chi cerca conforto in un momento difficile. Il legame tra architettura e narrazione fa sì che la villa diventi non solo un semplice sfondo, ma un protagonista a tutti gli effetti nella storia di vita e di morte che il regista ci invita a cogliere.