La storia di Marino Massimo De Caro: dal collezionista di libri al furto di tesori culturali

Il Falso” è un podcast originale in onda su Raiplay Sound che narra la sorprendente vicenda di Marino Massimo De Caro, un uomo che ha trasformato la sua passione per i libri in una spirale di furti e falsificazioni. Oltre 3000 volumi antichi e preziosi sono stati trafugati dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli sotto la sua direzione, mentre una delle sue più controverse imprese include la falsificazione del celebre “Sidereus Nuncius” di Galileo Galilei. La narrazione si articolerà attraverso sette puntate e una plurale prospettiva di esperti e testimoni che hanno incrociato il cammino di De Caro.

La vita e l’ossessione di Marino Massimo De Caro

Nato con una passione incestante per i libri, De Caro sviluppa sin da giovane un profondo attaccamento alle opere di Galilei, un amore che si trasforma rapidamente in un’ossessione. Inizia a collezionare libri antichi, cercando monografie rare, edizioni esclusive e documenti storici. Man mano che avanza nel suo percorso, l’infatuazione adolescenziale evolve in una vera e propria malattia: la bibliocleptomania. Questo disturbo lo porta a compiere azioni sempre più sfrenate, culminando nella falsificazione di “Sidereus Nuncius“, una pietra miliare nella storia dell’astronomia, pubblicato per la prima volta nel 1610.

La sua carriera prende una piega decisiva quando si trasferisce a Buenos Aires, dove entra in contatto con l’alta società del mercato dei libri antichi, diventando rapidamente un esperto rispettato. Tuttavia, il suo desiderio di possesso lo conduce a esplorare sentieri oscuri, apprendere l’arte del contraffare, incluso l’uso di tecniche per invecchiare artificialmente la carta e simulare inchiostri originali. Questa sua abilità gli permetterà di realizzare opere che inganneranno perfino i librai e gli accademici più avvertiti.

L’ascesa e la caduta alla Biblioteca dei Girolamini

Nel 2011, il Ministero della Cultura italiano nomina De Caro direttore della Biblioteca dei Girolamini, una delle biblioteche più antiche e prestigiose del Paese, ma in condizioni di totale abbandono. La nomina, inaspettata e poco controllata, gli offre l’opportunità di mettere in atto il suo piano di approvvigionamento illecito, permettendogli di sottrarre quasi 3000 volumi in meno di un anno.

Durante questo periodo, la mancanza di supervisione e il suo crescente senso di onnipotenza lo portano a sottovalutare il rischio di essere scoperto. L’impatto della sua condotta si rivela devastante: oltre al furto di innumerevoli testi, la sua azione provoca l’emergere di una tematica di degrado e abbandono del patrimonio culturale italiano. Le cronache documentano la devastazione operata all’interno della biblioteca, definita “degrado da discarica” da parte della magistratura.

Il vortice di illegalità finirà per coinvolgerlo in un’inchiesta che lo porterà davanti ai tribunali, segnando la fine della sua favola delicata e della sua carriera. De Caro si ritrova agli arresti domiciliari, e il suo nome diventa sinonimo di un scandalo che travolgerà il mondo dei collezionisti e delle biblioteche, rivelando la vulnerabilità del patrimonio culturale nazionale.

L’impatto culturale e sociale

La vicenda di Marino Massimo De Caro ha avuto un impatto ben oltre i confini delle biblioteche italiane. Il suo caso ha acceso i riflettori sulle misure di protezione dei beni culturali e ha sollevato interrogativi sulle pratiche di gestione dei patrimoni storico-artistici. Con il suo operato, De Caro ha suscitato una riflessione profonda sullo stato delle biblioteche italiane e sulla loro importanza nel preservare la memoria culturale.

Oltre alle denunce di furti, la sua storia mette in evidenza anche l’emergere di falsificazioni artistiche che mettono in crisi il mercato antiquario e accademico. Personaggi chiave, attraverso il podcast “Il Falso“, offrono il loro punto di vista su come De Caro abbia manipolato una rete di relazioni personali e professionali, dimostrando che le conseguenze delle sue azioni si fanno sentire a diversi livelli.

In sintesi, la narrazione di “Il Falso” non solo serve a raccontare la vita di un uomo e il suo declino, ma invita a considerare le fragilità del nostro sistema culturale e la necessità di salvaguardare il nostro patrimonio per le future generazioni.

Published by
Redazione