Miriam D’Amico, 35enne agente della polizia municipale di Capua, è diventata protagonista di un atto di straordinario coraggio mercoledì mattina, quando ha messo a rischio la propria vita per salvare una donna di 45 anni che si era gettata nel fiume Volturno. La sua testimonianza mette in luce non solo l’eroismo al momento del salvataggio, ma anche un passato segnato da sfide personali e resilienza. Questo articolo esplora il crudo racconto di quel giorno e il percorso che l’ha portata a diventare agente di polizia.
Il dramma al ponte romano di Capua
Era un normale mercoledì quando il comando di polizia ha ricevuto una segnalazione che avrebbe cambiato la vita di Miriam. Una donna stava tentando di suicidarsi dopo essersi lanciata dal ponte romano nel fiume Volturno. Mentre Miriam era di pattuglia in piazza, si è trovata di fronte a una situazione che pochi avrebbero avuto il coraggio di affrontare. “Quando ho ricevuto la chiamata, sapevo che il mio compito sarebbe stato quello di regolare il traffico in attesa dei soccorsi,” racconta. Tuttavia, il suo istinto le ha detto di fare di più.
Appena giunta al ponte, ha scrutato l’acqua sottostante e ha visto il corpo della donna, immobile, e con l’aria di chi cerca disperatamente di salvarsi. “In quel momento non ho pensato a me stessa,” afferma Miriam. Decise quindi di scendere in acqua, cercando una canoa per avvicinarsi alla donna, ben consapevole della propria incapacità di gestire l’imbarcazione e della paura ancestrale che il fiume le suscitava.
Un salvataggio incredibile
Miriam, nonostante la sua mancanza di esperienza con le canoe, ha abbandonato ogni timore per salvaguardare una vita. “Ho afferrato il remo, le ho toccato le mani e ho visto che reagiva,” rivela l’agente. Con una voce ferma e rassicurante, ha cercato di mantenere viva la speranza nella donna, che si trovava in uno stato di coscienza precario. “Non ti preoccupare, ci sono io qui con te, non ti lascio,” le ha detto, cercando di contrastare l’effetto della corrente violenta.
Grazie a questo incoraggiamento, Miriam ha potuto avvicinarsi sempre di più alla donna, afferrandola per un braccio e mantenendola sopra l’acqua fino all’arrivo dei vigili del fuoco. “Quando sono arrivati, ho legato una cima al suo braccio e lentamente abbiamo guadagnato la riva,” racconta. L’intervento dei soccorritori ha rappresentato il culmine di un’operazione che ha sfidato le probabilità, evidenziando il valore dei gesti altruistici.
Un passato difficile e una nuova vita
Miriam D’Amico non è solo un’agente di polizia; dietro di lei c’è una storia personale complessa e toccante. “Questa è come una seconda vita per me,” confida. In passato, ha affrontato esperienze di violenza domestica che l’hanno segnata profondamente. L’arte, e in particolare la musica, è stata la sua salvezza in questi momenti difficili. Ha composto canzoni che parlano della violenza sulle donne, tra cui un pezzo intitolato “Libre”, che esprime la sua voglia di resilienza e speranza.
La sua scelta di dedicarsi alle forze dell’ordine non è stata casuale. “Fin da giovane ho sempre ammirato il lavoro delle forze dell’ordine. A 18 anni, ho provato a entrare nell’Esercito, ma non ci sono riuscita,” spiega. Dopo aver messo da parte il sogno per diversi anni, dedicandosi alla famiglia e allevando i figli, ha deciso di riprendere in mano il suo futuro. Dopo vari tentativi, è riuscita a entrare nella polizia municipale, dove ha potuto finalmente realizzare il suo desiderio di aiutare gli altri.
Una leopardiana vittoria e un futuro da costruire
Miriam D’Amico ha vissuto una giornata che raramente dimenticherà, un giorno in cui il suo coraggio ha fatto la differenza. Il suo atto eroico non solo ha salvato una vita, ma ha anche aperto una nuova e illuminante pagina della sua esistenza. “Ho pianto di gioia quando ho visto la donna al sicuro con i soccorritori,” afferma con un tono di liberazione.
Recentemente ha anche appreso che la donna sta meglio e nutre il desiderio di incontrarla. Questa connessione avrà un significato profondo per entrambe, riunendole in un momento di speranza e rinascita. Il futuro di Miriam è ora denso di promesse. Mentre continua il suo servizio nella polizia municipale, i suoi sogni di un mondo più sicuro e giusto rimangono vivi, alimentati dalle esperienze del passato e dalla determinazione di un presente migliore.