La tragedia dell’Heysel: il triste anniversario di una pagina buia del calcio

La tragedia dell’Heysel

Quarantanove vittime, tra cui trentadue italiani, quattro belgi, due francesi e un nordirlandese, hanno segnato per sempre il 29 maggio 1985 come uno dei giorni più bui nella storia del calcio europeo. Lo stadio Heysel di Bruxelles, teatro della finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, si trasformò da luogo di festa a campo di battaglia, lasciando dietro di sé una scia di terrore e dolore.

La testimonianza di Antonio Cabrini

Antonio Cabrini, ex terzino della Juventus, ricorda con sgomento quella tragica serata, descrivendo la disperazione dipinta sui volti dei tifosi che assistettero impotenti alla tragedia. L’incertezza, la paura, la ricerca frenetica di amici e familiari dispersi nello stadio trasformarono una serata che doveva essere di sport e festa in un incubo senza fine.

Un calcio cambiato

In riflessione sul tragico evento dell’Heysel, Cabrini osserva come il mondo del calcio abbia mutato i propri criteri di sicurezza e organizzazione. Oggi, una finale di Champions League non verrebbe disputata in uno stadio fatiscente come l’Heysel, bensì preferibilmente in impianti moderni e sicuri come quelli di Madrid, San Siro o Monaco. La tragedia dell’Heysel resta un monito costante sulle conseguenze dell’irresponsabilità e della violenza nel calcio, spingendo il mondo sportivo a vigilare affinché simili eventi non si ripetano mai più.

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Redazione