Ferdinando Palasciano, figura emblematica del XIX secolo in Italia, torna a vivere attraverso la penna di Wanda Marasco nel suo nuovo romanzo. Un’opera che esplora le complessità di un medico illuminato e del suo difficile viaggio tra scienza, amore e follia, rispecchiando sfide che rimangono attuali anche oggi.
Nato a Capua, Ferdinando Palasciano si impone nella storia come un pioniere della medicina, famoso per la sua volontà di curare anche i nemici in tempo di guerra. Questa scelta, audace e innovativa, lo portò a essere condannato a morte. Tuttavia, il destino gli riservò la grazia, permettendogli di continuare la sua opera di salvezza. Palasciano non solo si distinse come chirurgo, ma contribuì anche alla costruzione della Torre che porta il suo nome e affaccia su Napoli, simbolo della sua vita e del suo operato. Le sue intuizioni in ambito medico, il supporto al principio di neutralità nei conflitti e il suo approccio umanistico alla professione ne hanno fatto un benefattore rispettato.
Wanda Marasco, nel romanzo “Di spalle a questo mondo“, riesce a catturare l’essenza di questo personaggio complesso, esplorando il suo mondo interiore e le sue relazioni, tra cui quella con Olga, la nobildonna russa che diventa sua moglie. La narrazione di Marasco si dispiega attraverso un linguaggio ricco e evocativo, capace di rendere palpabile la confusione e il dolore che caratterizzano gli ultimi anni di vita di Palasciano, segnati dall’insorgere della follia.
Wanda Marasco adotta un approccio narrativo che si distacca dalle convenzioni, combinando una prosa lirica con toni più concreti e drammatici. La scrittrice lavora affinché la sua lingua trasmetta la ricchezza e la fragilità dei sentimenti dei suoi personaggi. “La lingua immaginifica e febbrile“, come lei stessa la definisce, si traduce in immagini evocative, arricchendo il racconto di dettagli capaci di trasmettere l’intensità delle esperienze di vita di Palasciano e di sua moglie.
Marasco si impegna a scavare nei destini di Ferdinando e Olga, mostrando come le loro esistenze siano attraversate da emozioni che svelano le ingiustizie sociali e le contraddizioni della loro epoca. Utilizza parole suggestive come “luce densa” e “alberi schienavano a terra“, che creano una connessione profonda tra il lettore e l’universo narrativo. La scrittrice riesce a mettere in luce le fragilità dei suoi protagonisti, descrivendo come l’amore, l’arte e il dolore siano interconnessi nel loro cammino.
L’opera di Marasco non si limita a raccontare la vita di Palasciano, ma solleva interrogativi sull’attualità dei temi trattati. Nonostante il romanzo sia ambientato nel passato, le ingiustizie e le disuguaglianze presentate sono vive nel nostro presente. Le riflessioni di Palasciano sulla neutralità e sul diritto alle cure, qualsiasi sia la condizione sociale, rimandano a tematiche ancora ardenti e urgenti nella società contemporanea.
La scrittrice pone l’accento su questi aspetti, suggerendo che le lezioni del passato siano fondamentali per affrontare le sfide attuali. Le ingiustizie raccontate attraverso il personaggio di Ferdinando risuonano nel cuore di un’Italia che continua a lottare contro guerre e divisioni. Il dialogo tra il passato e il presente si fa forte, conferendo nuova linfa e significato alle parole del medico capuano.
Tra gli elementi centrali del romanzo spicca il legame con Leopardi, la figura letteraria che affascina Palasciano e ne segna il destino. Marasco intreccia abilmente la vita e la personalità di Palasciano con quella del poeta, ricreando un clima culturale denso di riferimenti e suggestioni. La scrittura si arricchisce di questi rimandi, portando il lettore a un viaggio non solo geografico, ma anche intellettuale.
Il rapporto tra Palasciano e Leopardi, così come con il suo amico Antonio Ranieri, viene evidenziato nel racconto, conferendo un respiro più ampio alle vicende personali. La Torre di Palasciano assume così anche il ruolo di custode di un’epoca e di una cultura che si confrontano con il posto che la poesia occupa nella vita di un individuo e nella società.
Questo intreccio di vita e cultura si riflette sull’approccio dell’autrice alla scrittura. Marasco non si limita a narrare una storia; si propone di esaminare il modo in cui la letteratura, l’arte e la scienza possano intersecarsi, rendendo ognuna di esse una chiave per comprendere l’altra. La sua opera invita il lettore a riflettere e ad avvicinarsi a queste tematiche con un nuovo sguardo, affinché anche nel presente si coltivi l’umanità e il rispetto per tutti.