Il futuro dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli è incerto: il Ministero della Difesa sta esaminando la possibilità di trasferire questa storica istituzione in un’area compresa tra Bergamo e Brescia. Questa riflessione si basa su preoccupazioni relative all’instabilità geologica della regione flegrea, accentuata dal fenomeno del bradisismo. Secondo fonti ministeriali, la riorganizzazione non sarebbe da intendere come un allarmante segnale, ma piuttosto come un passo necessario per garantire la sicurezza e la serenità degli allievi, spesso provenienti da fuori regione.
La decisione di considerare un trasferimento per l’Accademia Aeronautica è influenzata da rapporti scientifici sul bradisismo, una condizione di sollevamento del suolo che si verifica nei Campi Flegrei. L’ultimo bollettino dell’Osservatorio Vesuviano indica una generale diminuzione della velocità di sollevamento nel mese di agosto, ma una continua attività sismica diverge dal normale andamento. Dal novembre 2005, il suolo del Rione Terra ha registrato un sollevamento complessivo di circa 1,32 metri, con 14,5 centimetri di incremento registrati dall’inizio del 2024.
La stazione di geo-radiolocalizzazione presso l’Accademia ha mostrato anomalie dal 2021, in maniera coerente con la fase di “unrest” della caldera flegrea, ma evidenziando anche un deficit di sollevamento di circa 10 centimetri rispetto alle medie attese. Oltre a ciò, eventi ibridi di natura idrotermale sono stati registrati nei giorni 17 e 18 agosto, localizzati nell’area che circonda l’Accademia. Gli esperti fanno sapere che non ci sono elementi allarmanti per un’immediata evoluzione della situazione, mantenendo attivo il monitoraggio con un livello di allerta giallo.
Se il trasferimento dell’Accademia dovesse concretizzarsi, le province di Bergamo e Brescia sono sicuramente in pole position per accogliere la nuova sede. Bergamo si distingue per le sue infrastrutture, mentre in provincia di Brescia si trova un aeroporto militare a Ghedi e un aeroporto civile a Montichiari, quest’ultimo poco utilizzato. Queste caratteristiche logistiche potrebbero rappresentare un vantaggio significativo per l’operatività dell’Accademia.
Questa scelta non sarebbe solo dovuta alla necessità di spazi più ampi per le attività formative, ma anche a questioni di sicurezza legate alla stabilità del suolo. Un ambiente più sicuro e meno soggetto a fenomeni sismici permetterebbe di garantire condizioni di studio serene per gli allievi.
La potenziale chiusura dell’Accademia Aeronautica a Pozzuoli avrebbe conseguenze significative non solo per la città, ma per l’intera Campania. Nel corso dell’anno accademico 2022-23, l’Accademia ha visto transitare 7.614 frequentatori, con un’appropriata diversificazione internazionale, visto che 147 erano studenti provenienti da altre nazioni. Recenti risultati accademici mostrano che 161 ufficiali e marescialli hanno conseguito lauree di primo livello. Inoltre, le scuole di volo hanno visto il rilascio di 58 brevetti di pilota militare, di cui 14 a stranieri.
La storicità dell’Accademia è inoltre un elemento di forte identità per Pozzuoli. Fondata nel 1923 e successivamente allocata nella storica Reggia di Caserta nel 1926, l’Accademia ha sempre rappresentato un simbolo di formazione e specializzazione per le forze armate italiane. Dopo vari spostamenti durante la Seconda guerra mondiale e una breve permanenza nel dopoguerra presso l’ex idroscalo di Nisida, ha finalmente trovato la sua sede attuale a Pozzuoli nel 1962 sulla Collina di San Gennaro.
La sua partenza rappresenterebbe quindi un grave danno non solo a livello economico e occupazionale, ma anche per il patrimonio culturale e storico della Campania.