Fisco e Guardia di Finanza combattono quotidianamente l’evasione fiscale, anche sui social. Ecco chi rischia maggiormente
Come in qualsiasi economia pubblica, anche il nostro stato si regge sul pagamento delle tasse. Queste garantiscono una forma di entrata utile al mantenimento della res pubblica, per citare i latini, in tutte le sue ramificazioni; dai servizi sanitari ai trasporti passando per le spese di minima necessità.
In aggiunta, il pagamento delle imposte rappresenta un obbligo legale che contribuisce a garantire equità e giustizia sociale.
Le tasse sono strutturate in modo progressivo, affinché coloro che dispongono di una maggiore capacità economica contribuiscano in misura più significativa. Questo sistema è fondamentale per ridurre le disuguaglianze sociali e sostenere le fasce più vulnerabili.
Con la propria contribuzione, ogni cittadino svolge un ruolo attivo nel miglioramento delle condizioni del proprio Paese, creando un circolo virtuoso che apporta benefici all’intera comunità. In caso contrario, si generano problemi importanti, e i social sono inclusi nel meccanismo.
Come il Fisco vigila sui social
L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno recentemente stipulato un protocollo d’intesa finalizzato a contrastare l’evasione fiscale da parte di influencer, blogger e creatori di contenuti, con particolare riferimento al settore dell’economia dei creatori digitali. Questo piano ha l’obiettivo di garantire che i redditi derivanti dalla pubblicazione di contenuti online siano adeguatamente dichiarati e tassati. Le autorità competenti impiegano attualmente i social network, quali Instagram, TikTok e OnlyFans, per raccogliere informazioni sugli utenti e verificare la coerenza tra il loro stile di vita e il reddito dichiarato.
Le immagini e i video condivisi su tali piattaforme possono rivelare dettagli indicativi, come orologi di lusso, automobili sportive e residenze di pregio, che, sebbene non costituiscano prove dirette, possono rappresentare indizi di un reddito superiore a quanto dichiarato.
Il potere delle nuove tecnologie
Gli operatori dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza monitorano tali segnali al fine di identificare potenziali casi di evasione fiscale. L’esibizione di uno stile di vita agiato, come nel caso di influencer che ostentano beni di lusso pur dichiarandosi privi di reddito, può suscitare l’attenzione delle autorità fiscali.
Grazie all’uso di tecnologie avanzate, gli algoritmi sono in grado di individuare comportamenti elusivi anche tra i contenuti amatoriali, non limitandosi ai più noti influencer. Anche coloro che pubblicano sporadicamente post possono essere oggetto di controlli se il loro stile di vita apparente non corrisponde al reddito dichiarato. In tali circostanze, è onere del contribuente giustificare la provenienza di eventuali guadagni non dichiarati. In assenza di adeguate dimostrazioni, l’individuo si espone a rigorose sanzioni. I controlli effettuati sui social hanno già permesso il recupero di milioni di euro, evidenziando l’efficacia di questo tipo di monitoraggio fiscale.