La città di Napoli ha accolto la stagione natalizia con un’installazione d’artista che combina tradizione e sostenibilità, accendendo non solo le luminarie ma anche l’entusiasmo di studenti e visitatori. L’albero “Pensiero Verde“, progettato dall’architetto e flower designer Gian Barbato, rappresenta un’iniziativa originale, ricollegandosi a elementi tipici della cultura partenopea e sottolineando l’importanza della coscienza ambientale. Questa opera spettacolare, che si trova presso il Renaissance Hotel Mediterraneo, è l’espressione di un Natale diverso, meno convenzionale e più interattivo.
L’installazione “Pensiero Verde” non è il classico albero di Natale. È una struttura piramidale realizzata con panieri che si illuminano, evocando i vivaci mercatini di Napoli. Sotto un soffitto di antiche architetture, il suono delle voci dei passanti e il profumo dei dolci natalizi riempiono l’aria. Sebbene il design innovativo sembri distaccarsi dalla tradizione dell’abete natalizio, l’artista ha saputo racchiudere in questa creazione lo spirito conviviale e l’adattabilità dei napoletani. Le decorazioni, tratte dalla flora locale, in particolare dai fiori di ciliegio, sono simboli di sostenibilità e di attenzione verso i cambiamenti climatici.
Gian Barbato, il designer dietro quest’opera, ha scelto materiali e forme che collocherebbero l’installazione al centro della vita urbana, attivando un dialogo tra la dimensione artistica e quella ecologica. Quest’iniziativa è fortemente voluta da Toto e Teresa Naldi, figure intraprendenti che hanno dato vita a un concept di grande successo, ormai fonte d’ispirazione per altri eventi simili in città e non solo. Quest’anno, “Pensiero Verde” compie diciotto anni, sottolineando non solo la continuità dell’iniziativa, ma anche l’importanza di innovare senza perdere il legame con le radici culturali.
Tra i visitatori attenti all’installazione, spiccano Jingyi Zhang, Yinuo Lu e Yuxin Zhu, dottorande della Facoltà di Architettura della Federico II. Per loro, Napoli rappresenta un affascinante cambiamento di prospettiva, una vera e propria scoperta culturale: per la prima volta lontano dalla Cina e dall’obbligo di un sistema educativo rigido, le giovani studentesse hanno l’opportunità di assaporare la libertà di espressione e creatività che caratterizza l’istruzione italiana. Lontane dal regime del “figlio unico”, queste ragazze portano con sé un bagaglio di esperienze e valori differenti, apprezzando la vitalità culturale di Napoli.
L’ambientazione festosa ha facilitato il loro incontro con Francesco Naldi, un giovane imprenditore che continua la tradizione familiare, mantenendo vivo l’ideale di accoglienza che rende Napoli unica. La loro interazione, contraddistinta dalla cortesia e dall’ammirazione, riflette il calore umano tipico della cultura napoletana. Insieme a loro, tantissimi amici e sostenitori si sono riuniti per celebrare il periodo natalizio, condividendo momenti di convivialità e scambiando storie e risate, sotto l’effetto magico delle luminarie.
L’evento non è solamente un trill di luci festose, ma anche un richiamo a un passato vibrante, che ha alimentato una tradizione culturale in continuo divenire. Il legame tra Napoli e la stagione natalizia è innegabile, radicato in secoli di storie, usanze e festività che hanno plasmato l’identità della città. Oggi, riconoscere e celebrare queste radici significa anche sostenere i valori della sostenibilità, rendendo l’atmosfera natalizia non solo bella, ma anche consapevole.
Il successo dell’albero artistico “Pensiero Verde” è testimoniato dalla ricca partecipazione di personalità del panorama culturale e imprenditoriale locale, unite per rendere omaggio all’arte e alla tradizione. Ogni anno, l’installazione attrae visitatori da ogni dove, non solo per la sua bellezza estetica, ma anche per il messaggio importante che trasmette: quello di mantenere un equilibrio tra sviluppo e rispetto per l’ambiente. Con il passare degli anni, il progetto ha costruito un collegamento sempre più forte tra generazioni e culture diverse, rappresentando un ponte tra il passato napoletano e un futuro sostenibile.
L’opera di Gian Barbato si erge dunque non solo come simbolo natalizio, ma come emblema di un percorso di crescita condiviso, un invito a riflettere, apprezzare e celebrare la vita e l’arte in tutte le loro forme, nel cuore pulsante di Napoli.