Il procuratore capo della Procura di Napoli, Nicola Gratteri, ha sollevato una preoccupante questione durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie. L’episodio giunge in un momento delicato per la giustizia e la sicurezza nella città partenopea, dove la lotta contro la criminalità organizzata si scontra con la carenza di personale e risorse. Gratteri ha messo in evidenza non solo i risultati ottenuti finora, ma anche le sfide imminenti che potrebbero ostacolare il progresso raggiunto nel contrasto alla criminalità.
I risultati raggiunti nella lotta alla criminalità
Dal momento del suo insediamento avvenuto il 20 ottobre scorso, Nicola Gratteri ha evidenziato il lavoro svolto dalla sua squadra e i risultati tangibili ottenuti. Nonostante l’assenza di organico, il procuratore ha comunicato che le pendenze nella sua Procura si sono ridotte di 4.133 fascicoli, evidenziando un impegno costante sul fronte della giustizia. Un altro dato significativo è quello riguardante le 1.800 ordinanze di custodia cautelare emesse.
Tuttavia, Gratteri ha sottolineato una situazione critica: attualmente, sono pendenti presso l’ufficio gip 1.400 richieste di custodia cautelare, di cui 1.085 riguardano indagini di mafia. Il tasso di conferma degli arresti, pari all’84%, indica un’efficacia del lavoro della Procura, ma il procuratore è consapevole che tutto ciò potrebbe essere compromesso se non verranno apportati i necessari rinforzi all’organico.
La grave carenza di magistrati a Napoli
Una problematica centrale sollevata dal procuratore Gratteri è la grave scopertura di magistrati. In particolare, ha riferito di aver scritto al Consiglio superiore della magistratura per segnalare la perdita imminente di sette magistrati, un’assenza che graverebbe ulteriormente su un sistema già in difficoltà. Gratteri ha manifestato preoccupazione per il fatto che Napoli non possa essere equiparata ad altre città come Macerata, Larino o Vasto; la complessità del crimine organizzato nella terza città d’Italia richiede infatti un’attenzione e un sostegno ben diversi.
Gratteri ha anche evidenziato che, alla luce della situazione attuale, i dati positivi che oggi può esibire non potranno essere replicati se non verranno attuati rapidi interventi. È essenziale che arrivi una risposta concreta dal Csm, e il procuratore ha espresso la necessità di un numero adeguato di magistrati per garantire un’efficace amministrazione della giustizia.
Le misure di sicurezza e il supporto tecnologico
Nonostante le difficoltà, il procuratore ha segnalato che la città sta tentando di migliorare la sicurezza attraverso investimenti in tecnologia e risorse. In particolare, tra le misure proposte, Gratteri ha già avviato colloqui con il sindaco Manfredi e il governatore De Luca per richiedere un aumento del numero di telecamere sul territorio.
Al momento, il sistema di videosorveglianza non è sufficientemente sviluppato, ma la capacità di risolvere i crimini, anche omicidi, migliora quando ci sono più strumenti a disposizione. Grazie a un numero crescente di intercettazioni – ben 684 in più nel periodo recente – le forze dell’ordine sono riuscite a chiarire diverse situazioni critiche. Ma, con la riduzione del personale in arrivo, il procuratore teme che tali iniziative potrebbero non bastare per garantire la sicurezza e il controllo del territorio di Napoli.
Il panorama resta complesso, e mentre il procuratore avverte sull’urgenza di un adeguato reintegro per i magistrati, rimane fondamentale un’azione coordinata tra le istituzioni locali e nazionali per fronteggiare la criminalità in modo efficace.