L’analisi del regolamento VAR: Umberto Chiariello chiarisce dubbi e controversie nel calcio

Nella trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello” su CRC, radio partner della SSC Napoli, si è tenuto un interessante dibattito sul funzionamento del VAR, il sistema di assistenza video all’arbitro, e sulla necessità di una maggiore comprensione del regolamento tra i vari attori del calcio.

Il regolamento VAR e l’importanza della formazione

Umberto Chiariello ha sottolineato l’importanza di studiare e aggiornarsi continuamente sulle norme del calcio, in particolare sul VAR. Secondo Chiariello, questa conoscenza non è solo necessaria per i giocatori, ma anche per i commentatori e i tecnici che spesso sembrano ignorare le regole. Molti citano il fatto che il calcio sembra immutabile, pertanto non sentono l’urgenza di approfondire i regolamenti che governano il gioco. Questo atteggiamento genera confusione, visto che è comune che i praticanti dello sport non abbiano dimestichezza con le regole fondamentali, come la regola 11 e 12 .

Chiariello afferma che è fondamentale che i regolamenti siano chiari e semplici. Secondo il suo punto di vista, un protocollo maligno e complesso non solo confonde gli addetti ai lavori ma altera anche l’esperienza per gli appassionati e gli spettatori. La rapidità delle decisioni arbitrali è cruciale e ci si aspetta che il VAR contribuisca a questa dinamica, evitando lunghe attese che possono rovinare l’andamento di una partita.

Il VAR è previsto per intervenire in situazioni ben precise: segnature di reti, calci di rigore, errori di identità e espulsioni dirette. È un sistema progettato per correggere soli gli errori chiari ed evidenti, ma la chiave rimane la decisione finale dell’arbitro di campo. Chiariello fa notare che spesso si ignora come l’interpretazione delle norme possa variare a seconda della soggettività degli arbitri, rendendo complicato il problema dell’uniformità nelle decisioni.

La questione del contatto e dell’intenzionalità

Il caso specifico di cui si è parlato durante la trasmissione riguarda un episodio controverso in cui il giocatore Anguissa si è trovato coinvolto. Secondo Chiariello, Anguissa non ha agito con intenzionalità, cercando semplicemente di evitare l’avversario mentre cercava di mantenere il possesso del pallone. Tuttavia, si pone il problema di come l’intensità e la natura del contatto siano fondamentali per la decisione arbitrale, che non può basarsi solo sull’intenzionalità ma deve prendere in considerazione anche la severità della situazione.

L’arbitro in campo ha la responsabilità di valutare se il contatto tra i giocatori sia stato di tale gravità da giustificare un fallo, e quindi eventualmente un calcio di rigore. Chiariello si è concentrato sull’errore di valutazione fatto dall’arbitro Mariani, che ha considerato il contatto sufficientemente intenso da far scattare la penalità. La valutazione di ciò che costituisce un fallo può essere soggettiva e, secondo Chiariello, sarebbe utile per il gioco disporre di normative più chiare e uniche.

La ricerca di uniformità nelle decisioni arbitrarie

Il discorso di Chiariello non si è fermato alle singole decisioni arbitrali, ma ha abbracciato un tema più ampio: la necessità di uniformità nel modo in cui il VAR è applicato. L’intenzione della società di arbitri, rappresentata da Gianluca Rocchi, è quella di armonizzare il sistema italiano con le pratiche adottate negli altri paesi europei, per evitare incidenti simili al caso oggetto di discussione. Chiariello ha evidenziato l’importanza di raggiungere una coerenza nelle decisioni, poiché le discrepanze possono generare confusione tra i tifosi e minare la credibilità delle istituzioni calcistiche.

Anche se Chiariello ammette di avere l’impressione che il contatto avrebbe potuto giustificare un calcio di rigore, ha riconosciuto l’importanza di attenersi ai principi riportati nel regolamento. L’uniformità è essenziale, sia per garantire un’interpretazione equa del gioco sia per tutelare l’autorità degli arbitri. La formazione continua e l’aggiornamento sulle regole dovrebbero essere una priorità condivisa da giocatori, allenatori e commentatori.

L’approfondita riflessione di Chiariello si conclude su una nota di ottimismo, cercando di sperare che un miglioramento della comprensione e applicazione del VAR possa portare a un calcio più giusto e appassionante. L’appello a tutti gli attori coinvolti nel mondo calcistico è quello di impegnarsi nella formazione e nel rispetto delle norme, per garantire un gioco più etico e professionale.

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