L’arbitrato sportivo al centro del dibattito: proposta di giurisdizione completa per i lodi arbitrali

Nell’ambito dell’arbitrato sportivo, un’importante questione giuridica ha preso piede con la recente proposta dell’avvocata generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, Tamara Ćapeta. Il tema riguarda la potenziale revisione dei lodi arbitrali emessi dal Tribunale Arbitrale dello Sport e la loro sottoposizione a un controllo giurisdizionale da parte dei giudici nazionali. Questo passaggio potrebbe risultare cruciale per garantire che la normativa FIFA si allinei con le leggi dell’Unione Europea.

La posizione di Tamara Ćapeta sull’arbitrato sportivo

Tamara Ćapeta, portavoce giuridica di riferimento per la Corte di Giustizia Ue, ha espresso una visione chiara: l’accesso ai tribunali nazionali deve rimanere aperto per un’adeguata revisione dei lodi arbitrali. Questa affermazione si basa sul principio della tutela giurisdizionale effettiva, dedicato a garantire che ogni individuo possa accedere alla giustizia. Si presenta così la necessità che le legislazioni nazionali non pongano limitazioni all’apertura di ricorsi nei confronti di decisioni arbitrali, affinché venga riconosciuto il diritto di ricorrere per un controllo approfondito e imparziale dei casi in questione.

Il parere dell’avvocata Ćapeta non è di per sé vincolante, ma rappresenta un’importante indicazione per le Corte europea. Se accolto, potrebbe avere ripercussioni sostanziali sulla governance del calcio, modificando il modo in cui le dispute vengono risolte all’interno delle diverse leghe e federazioni sportive.

Il caso del Royal Football Club Seraing e la FIFA

Il contesto giuridico dal quale scaturisce la proposta dell’avvocata Ćapeta è il ricorso presentato dalla società calcistica belga, Royal Football Club Seraing. La controversia si è originata da un contratto di trasferimento dei diritti economici di diversi giocatori a favore della società maltese Doyen Sports. In risposta a tale accordo, la FIFA ha adottato misure disciplinari contro il Royal Football Club Seraing, sostenendo una violazione delle regole di proprietà dei diritti economici dei calciatori.

La FIFA, ritenendo il trasferimento dei diritti economici contrario alle sue normative, ha impartito sanzioni che sono state successivamente confermate sia dal TAS che dal Tribunale Federale Svizzero. Questo scenario ha portato al ricorso della società belga, desiderosa di ottenere giustizia e chiarimenti sul provvedimento adottato dalla FIFA.

Implicazioni per la regolamentazione sportiva

La proposta di Tamara Ćapeta potrebbe rimettere in discussione le pratiche attuali riguardanti l’arbitrato sportivo internazionale. Se i lodi arbitrali fossero soggetti a un controllo giurisdizionale completo, ci si potrebbe aspettare una maggiore responsabilizzazione delle istituzioni sportive e una trasparenza aumentata nel processo decisionale. Un simile cambiamento potrebbe potenzialmente alterare il panorama sportivo, creando un ambiente in cui le due parti in conflitto possono contare su una revisione equa delle decisioni prese.

Questo sviluppo giuridico segnerà un passo importante verso una maggiore coerenza tra le normative sportive e quelle europee. Le azioni della FIFA potrebbero essere messe sotto esame più rigoroso, creando un possibile precedente per futuri casi di arbitrato sportivo. Gli organismi sportivi sarebbero dunque avvisati a rivedere le loro normative per assicurarsi che non violino i diritti fondamentali degli atleti e delle società, garantendo un equilibrio più equo tra le regole stabilite e la giustizia.

Le ripercussioni di questa discussione non si limiteranno soltanto al calcio. Potrebbero influenzare altre discipline sportive e stabilire un nuovo standard per il trattamento delle dispute tra atleti e organizzazioni sportive a livello sia nazionale che internazionale.

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Valerio Bottini