In un contesto enologico da sempre affascinante e ricco di tradizioni, Marco Tinessa, quarantatreenne originario del Sannio, si distingue per il suo profondo legame con il mondo dei vini. La sua storia è intrecciata con esperienze personali significative, una passione autentica per l’arte della vinificazione e un legame speciale con il territorio, che si traduce in un’attenta produzione che unisce le radici storiche a pratiche innovative. Tinessa, allievo del rinomato Frank Cornelissen, ha avviato la propria avventura vinicola, rimanendo fedele ai valori della sostenibilità e dell’autenticità.
L’itinerario produttivo di Marco Tinessa
L’odierna realtà produttiva di Marco Tinessa si estende attraverso diverse località della Campania, specificamente nel territorio del Taburno, Bonea, Montemarano e Castelfranci. Lì, la storica coltivazione di Falanghina concorda con l’ottimo Aglianico, varietà di vitigno che gioca un ruolo fondamentale nella produzione del suo vino di punta, “ognostro”. La filosofia di Tinessa sulla viticoltura si basa su una gestione attenta delle vigne, impiegando tecniche che escludono l’uso di pesticidi e chimici, favorendo invece sostanze naturali come zolfo e verderame.
La vendemmia è interamente manuale, un atto che sottolinea la cura e il rispetto per i grappoli. Il viaggio del vino prosegue in cantina, dove l’approccio è volto a salvaguardare le caratteristiche organolettiche del prodotto. Rientrando nel processo di vinificazione, Marco utilizza micro-batch e ferments spontanei, limitando il solfito ai minimi indispensabili e privilegiando l’uso di recipienti neutri per l’affinamento, come cemento e acciaio. Recentemente, ha iniziato ad esplorare nuove frontiere con l’introduzione di anfore di terracotta nel ciclo di vinificazione, un ritorno a pratiche tradizionali riviste in chiave moderna.
Le etichette come racconto di un’identità
Se si dovesse esaminare il valore di cada etichetta dei vini di Marco Tinessa, si potrebbe facilmente intuire che ognuna di esse racconta una storia, un legame emotivo e culturale con il territorio di provenienza. La frase nota nel mondo vinicolo, “l’etichetta vende la prima bottiglia, il produttore le seguenti”, trova una piena espressione nei suoi lavori. Le etichette non sono solo un rivestimento grafico, ma comunicano i significati insiti nella loro produzione e si fanno portavoce del patrimonio culturale che le circonda.
“ognostro” è un esempio significativo di questo approccio, con la sua sedimentazione di Aglianico trattato in purezza. Sperimentalmente, l’affinamento avviene in un mix di anfore di gres e cemento, culminando in un processo di vinificazione che non prevede filtrazioni e stabilizzazioni. L’arte grafica dell’etichetta è quella di Perino e Vele, artisti di spicco della scena contemporanea, con uno stile che gioca sull’associazione visiva e il surrealismo, rappresentando simbolicamente il collo di un’anfora.
Nuove proposte: Rubice e l’eleganza di Mimmo Paladino
Tra le nuove proposte di Tinessa emerge “rubice”, un vino che celebra l’autenticità della Falanghina del Taburno. Questo vino è il frutto di vigneti situati nei comuni di Bonea e Montesarchio, dove si adottano pratiche moderne per esaltare le caratteristiche varietali. La fermentazione avviene sulle bucce per un giorno in contenitori di vetroresina, seguita da un affinamento che mantiene la freschezza e l’integrità del vino.
L’etichetta di “rubice” è stata realizzata dall’artista Mimmo Paladino, noto a livello internazionale, originario di Paduli. La sua arte trova spazi espositivi nei musei più prestigiosi, e il suo contributo visivo riesce a esprimere il legame tra l’opera del contadino e l’arte stessa. L’acronimo RU.BI.CE, presente nell’etichetta, rappresenta i nomi dei tre figli di Marco: Ruggero, Bianca e Celeste, mentre i dettagli simbolici vogliono suggerire una riflessione profonda sui legami familiari e sul significato della terra, della fatica e della creatività.
Con l’ottica attenta alla qualità e alla sostenibilità, Tinessa continua a tracciare una rotta nel panorama vitivinicolo, portando avanti una narrazione culturale e enologica ricca di emozioni e significati.