“Lasciami un ricordo”: un viaggio nel futuro tra pandemia, vaccini e relazioni umane nel nuovo romanzo di Roperto

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Nel romanzo “Lasciami un ricordo” di Sante Roperto, in uscita per Solferino, il lettore viene trasportato nell’anno 2054, dove l’umanità affronta le conseguenze di una pandemia devastante causata dall’antibiotico-resistenza. L’opera invita a riflettere sulle scelte dell’individuo e i loro impatti sulle relazioni personali e sociali, in un contesto fortemente influenzato dall’era post-COVID-19. Attraverso la lente della famiglia Giorno, Roperto esplora il peso della memoria e il desiderio di connessione umana.

un futuro già presente

Il contesto della pandemia del 2054

Il romanzo si apre su uno scenario futuristico, popolato da tecnologie avanzate: veicoli a guida automatica, droni che solcano i cieli e sistemi di microchip impiantati sotto la pelle per affrontare la crisi sanitaria. Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, la società deve ancora far fronte a una nuova pandemia, questa volta dettata dall’antibiotico-resistenza. Una situazione drammatica che genera una riflessione profonda sulle abitudini umane e le conseguenze delle scelte quotidiane.

In questo contesto, i personaggi principali, appartenenti alla famiglia Giorno, si muovono tra un profondo bisogno di vicinanza e le distanze emotive che li separano. Roperto affronta tematiche universali come la solitudine, la solidarietà e il sacrificio dell’identità personale in nome della salute pubblica. La narrazione genera un parallelo tra il COVID-19, che ha caratterizzato la nostra epoca, e le sfide incessanti dell’umanità nel cercare di preservare la propria esistenza e connessione con gli altri.

il vaccino Trotula e le sue implicazioni

Una scelta drammatica

Il fulcro della narrazione è il vaccino Trotula, un’innovazione medica che offre la possibilità di salvarsi da una malattia tremenda, ma con un prezzo insostenibile: la perdita della memoria. I riferimenti storici legati al nome del vaccino rimandano a Trotula de Ruggiero, la prima dottoressa della storia, simbolizzando una forma di progresso scientifico che, tuttavia, porta con sé dilemmi etici e morali.

I personaggi sono messi di fronte a una scelta cruciale: accettare il vaccino e vivere senza ricordi, oppure conservare un’identità personale piena ma vulnerabile alla malattia. Questo contrappunto rende ogni scelta una questione esistenziale, spingendo ciascuno a riflettere sul valore delle emozioni e dei rapporti interpersonali. Roperto ci presenta l’idea che le relazioni, per quanto imperfette, siano essenziali per una vita significativa. La proposta di dimenticare il dolore in cambio dell’efficienza fisica solleva interrogativi su cosa significhi veramente vivere.

la solitudine delle relazioni umane

La figura di Vittoria

Vittoria, la protagonista, rappresenta una generazione che ha accettato sfide ambientali e sociali, come dimostra la sua partecipazione al movimento Fears for Future. Tuttavia, le sue aspirazioni giovanili sembrano svanire in un mondo che offre una realtà virtuale ma non sostituisce i legami autentici. Ora adulta, si trova a fare i conti con una vita costellata di nostalgie e aspirazioni non realizzate, desiderando ardentemente una connessione che sembra impossibile nella sua nuova esistenza.

Il romanzo dipinge un ritratto complesso delle dinamiche famigliari in un contesto futuro. Le incomprensioni tra genitori e figli si intensificano, creando distanze emotive difficili da colmare. Vittoria è stanca della superficialità delle interazioni virtuali e cerca una connessione tangibile, in grado di produrre ricordi veri e duraturi. La sua lotta rappresenta una ricerca di autenticità in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia.

il valore dei ricordi e della memoria

Una riflessione sul passato e il futuro

La ricerca di Vittoria rappresenta anche un’esplorazione del significato di memoria e ricordi nella costruzione dell’identità. Roperto evidenzia come i ricordi non siano semplici eventi passati, ma autentiche esperienze emotive che ci formano e ci guidano nel presente. I ricordi, quindi, diventano il filo conduttore tra il passato e il futuro, permettendo di dare senso alla vita e alle relazioni.

La narrazione si distingue per la sua capacità di interrogare il lettore sulle proprie esperienze di vita, sulla fragilità delle memorie e sull’importanza della connessione umana. In un’epoca in cui le interazioni reali sembrano sempre più rarefatte, il libro pone interrogativi fondamentali sulla nostra esistenza, creando un collegamento tra il panorama distopico del romanzo e la realtà odierna. La scrittura chiara e incisiva di Sante Roperto offre un invito a riflettere su ciò che significa essere umani in un mondo in continua evoluzione.

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