L’ASL Napoli 1 conclude l’indagine sui pazienti legati in Neurologia: nessun comportamento censurabile

La recente indagine dell’ASL Napoli 1 sull’ospedale San Paolo ha fatto luce su episodi controversi riguardanti il contenimento di due pazienti della sezione di Neurologia. Dopo la diffusione di immagini e video che hanno scatenato l’attenzione pubblica, l’ASL ha verificato le pratiche adottate, arrivando alla conclusione che le procedure seguite erano conformi alle normative vigenti e non presentavano profili di censura.

l’indagine dell’ASL: contesto e procedure seguite

L’ASL Napoli 1 ha avviato un’indagine interna in risposta alla risonanza mediatica generata da alcuni contenuti che ritraevano pazienti legati ai letti in un’area dell’ospedale San Paolo a Fuorigrotta. A seguito della segnalazione, i membri della Commissione ispettiva hanno effettuato un’analisi approfondita, rivedendo la documentazione sanitaria e ascoltando il personale coinvolto, per valutare se fossero stati seguiti protocolli adeguati.

Il contenimento, come spiegato dall’ASL, è stato necessario per la somministrazione delle terapie a pazienti con gravi patologie neurologiche e non collaborativi, nei confronti dei quali l’uso di sedativi era contraindicato. La nota ufficiale specifica che i protocolli di sicurezza e contenimento dovrebbero seguire linee guida ben precise stabilite dal Ministero della Salute. Le indagini condotte dalla Direzione Strategica hanno così escluso comportamenti inadeguati, confermando che le azioni intraprese erano giustificate dalla necessità di garantire la sicurezza del paziente e dell’equipe sanitaria.

considerazioni sulla documentazione clinica e le condizioni dei pazienti

Dall’analisi delle cartelle cliniche e delle testimonianze raccolte dal dottor Sinisi, Direttore del reparto, è emerso che, nonostante l’efficacia del contenimento in rapporto alle condizioni cliniche dei pazienti, esisteva un solo aspetto critico: la mancata annotazione di uno degli episodi di contenimento nella relativa cartella clinica. Anche se ciò rappresenta una violazione della prassi documentale, è importante sottolineare che non ha avuto ripercussioni dirette sulle condizioni di salute dei pazienti.

Le verifiche fotografiche effettuate non hanno indicato segni di lesioni cutanee pertinenti a una contenzione protratta e non corretta, il che sostiene ulteriormente la posizione dell’ASL circa la corretta applicazione delle procedure. L’azienda sanitaria ha ribadito l’impegno per il miglioramento continuo delle pratiche operative, sottolineando l’importanza della registrazione accurata di tutti i trattamenti e delle misure adottate.

le normative ministeriali sul contenimento dei pazienti

Rispetto alle pratiche di contenimento, l’ASL Napoli 1 ha affermato che tutte le azioni sono state svolte conformemente alla Raccomandazione del Ministero della Salute n. 13 del 2011. Questa raccomandazione disciplina le modalità di contenimento per i pazienti con comportamenti potenzialmente pericolosi, stabilendo che ogni misura deve essere giustificata e documentata. La delibera n. 1130 del 30 maggio 2018 ha ulteriormente specificato le procedure, nel tentativo di garantire il rispetto dei diritti dei pazienti e la loro sicurezza.

In sintesi, l’ASL ha concluso che le azioni intraprese erano connesse a necessità cliniche e che il personale sanitario aveva agito nell’ambito delle normative, sebbene si sia reso necessario migliorare la precisione della documentazione. L’attenzione e l’impegno sempre più cospicuo nei confronti della salute dei pazienti rimangono al centro delle politiche sanitarie adottate dalla struttura.

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Redazione