Lavoratori del Consorzio Rione Terra bloccano l’accesso alla storica rocca di Pozzuoli

Questa mattina a Pozzuoli, i dipendenti del Consorzio Rione Terra hanno dato vita a una manifestazione di protesta bloccando l’ingresso dell’antica rocca. Circa trenta lavoratori hanno alzato il loro grido di allerta contro possibili licenziamenti, nonostante la recente approvazione di finanziamenti da parte della Regione Campania. Con striscioni chiari e determinati, i manifestanti hanno espresso la loro incrollabile opposizione a qualsiasi misura che possa compromettere i posti di lavoro dei dipendenti impegnati nel rinomato progetto di valorizzazione del Rione Terra.

La protesta e le motivazioni dietro l’azione

In un clima di forte incertezza lavorativa, i dipendenti del Consorzio Rione Terra hanno deciso di scendere in campo per far sentire la propria voce. Con un blocco fisico dell’accesso alla rocca, i lavoratori hanno utilizzato cassonetti dei rifiuti per impedire l’ingresso non solo ai visitatori, ma anche ai colleghi delle altre attività in loco, come “Pozzuoli Sacra”. Questa strategia di protesta mira a sottolineare la gravità della loro situazione e a far emergere le loro legittime preoccupazioni.

Al centro delle loro rimostranze c’è la paura che i finanziamenti ottenuti dalla Regione Campania non siano sufficienti a garantire la sostenibilità dei posti di lavoro. I lavoratori sottolineano che, nonostante l’esistenza di fondi destinati al completamento dei lotti 2 e 3 del progetto, persistono timori concreti riguardo a potenziali licenziamenti. La manifestazione ha quindi lo scopo di richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla necessità di tutelare i diritti dei lavoratori e di salvaguardare i posti di lavoro.

Il contesto del Rione Terra e i suoi progetti

Il Rione Terra è un sito archeologico di valore inestimabile, simbolo della storia e della cultura di Pozzuoli, nonché un esempio di valorizzazione del patrimonio storico-artistico. Negli ultimi anni, la Regione Campania ha investito ingenti somme per portare avanti lavori di recupero e riqualificazione dell’area, con l’intento di attrarre turismo e promuovere l’interesse culturale.

I lotti 2 e 3 del progetto hanno attirato finanziamenti significativi, mirati a completare le opere di ristrutturazione e a creare opportunità di lavoro per la comunità locale. Tuttavia, la riuscita di tale iniziativa è direttamente correlata alla garanzia di continuità lavorativa per i dipendenti del consorzio, che si trovano a svolgere un ruolo cruciale nell’attuazione delle attività progettuali. L’eventualità di riduzioni di personale mette a rischio non solo la loro stabilità economica, ma anche la completa realizzazione degli obiettivi di sviluppo dell’area.

Reazioni istituzionali e prossimi passi

La protesta di questa mattina ha suscitato l’interesse di diverse forze politiche e istituzionali, sollecitando una risposta immediata da parte degli attori coinvolti. È previsto infatti che le autorità locali si attivino per aprire un dialogo con i rappresentanti dei lavoratori, al fine di chiarire le circostanze attuali e trovare soluzioni che possano garantire la continuità occupazionale.

L’auspicio è che attraverso questo confronto si possa arrivare a un accordo che soddisfi entrambe le parti, permettendo di proseguire con i lavori di riqualificazione senza compromettere i diritti dei lavoratori. I manifestanti hanno promesso di continuare la loro lotta fino a quando non saranno apportate garanzie concrete per il loro futuro.

Nelle prossime ore, si attende una comunicazione ufficiale da parte del Consorzio e delle autorità regionali, al fine di stabilire le basi per una ripresa del dialogo e per risolvere le tensioni emerse.

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Filippo Grimaldi