L’agenzia Sogin ha recentemente terminato la rimozione dei componenti metallici contaminati dalla centrale nucleare del Garigliano, situata a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Questo intervento segna un importante traguardo nel processo di smantellamento dell’impianto, una delle operazioni più complesse dal punto di vista ingegneristico e operativo in ambito nucleare in Italia. L’articolo esplorerà i dettagli di questa fase cruciale e i prossimi passi del piano di disattivazione.
Dettagli delle operazioni di rimozione
Intervento e tecnologie utilizzate
La rimozione dei componenti metallici contaminati è avvenuta tramite tecnologie avanzate e procedure che garantiscono sicurezza ed efficienza. Inizialmente, i lavori erano iniziati alla fine del 2022, momento in cui il vessel e il canale reattore della centrale sono stati allagati. Questo passaggio, fondamentale per la sicurezza, ha permesso di utilizzare l’acqua come schermatura naturale contro le radiazioni durante le operazioni di smantellamento. Gli esperti di Sogin, in collaborazione con Nucleco, hanno utilizzato una pinza pneumatica per il taglio e la rimozione dei componenti, riducendo significativamente il volume dei materiali contaminati.
Un aspetto innovativo di questa fase operativa è stato l’uso di attrezzature meccaniche manovrate a distanza, assistite da telecamere subacquee ad alta risoluzione. Questo approccio ha consentito agli operatori di svolgere le operazioni con precisione e senza esporsi ai rischi radiologici, mantenendo controllate le condizioni di sicurezza durante tutto il processo.
Stoccaggio e gestione dei materiali
Una volta rimossi e trattati, i materiali contaminati, per un peso complessivo di circa una tonnellata, sono stati collocati in due contenitori speciali ad alta integrità . Questi contenitori sono stati progettati per garantire il massimo livello di sicurezza durante lo stoccaggio temporaneo, fino a un futuro conferimento al Deposito Nazionale. La gestione dei rifiuti radioattivi è un argomento di grande importanza per le istituzioni italiane e internazionali, e Sogin mantiene un impegno costante per seguire le normative più rigorose in materia di sicurezza ambientale e protezione della salute pubblica.
Prospettive future e prossimi interventi
Pianificazione dei lavori successivi
Con la conclusione della prima fase, Sogin si prepara ad affrontare le sfide future relative al smantellamento completo della centrale nucleare del Garigliano. Il programma prevede in particolare la rimozione dei componenti interni del vessel, definiti internals, per i quali è già stata avviata la progettazione esecutiva. Queste operazioni richiederanno una pianificazione dettagliata e l’utilizzo di ulteriori tecnologie specializzate per affrontare la complessità dei contenuti interni del vessel.
Disattivazione dell’impianto e implicazioni ambientali
La disattivazione di un impianto nucleare come quello del Garigliano non implica solo il ritiro dei componenti contaminati ma comporta anche una attenta valutazione degli impatti ambientali e la prevenzione di possibili conseguenze negative sulla salute pubblica. A tale scopo, Sogin collaborerà con enti locali e nazionali per garantire che tutte le prescrizioni siano seguite e che le attività di smantellamento siano completamente trasparenti e monitorate da esperti del settore.
Con la conclusione di questa fase e l’avanzamento dei lavori, l’obiettivo finale resta quello di restituire il sito in condizioni ottimali, garantendo una maggiore sicurezza per la comunità e rispettando i più elevati standard di sostenibilità ambientale.