La Lazio non riesce a proseguire la propria corsa in Europa League, ottenendo solo un pareggio contro il Ludogorets nella quinta giornata di fase a gironi. All’Olimpico, la formazione bulgara tiene a bada gli attacchi dei biancocelesti, cogliendo un risultato che consente di lasciare aperti varchi di recriminazione per i padroni di casa, che possono lamentarsi per un rigore non concesso e un’azione che ha colpito la traversa. L’incontro ha visto una Lazio dominatrice ma poco concreta, segnalando la necessità di rivedere l’approccio in campo in vista delle prossime sfide.
Una formazione rimaneggiata per la Lazio
In vista della sfida contro il Ludogorets, il tecnico Baroni ha scelto di attuare un ampio turnover, apportando ben sette cambi rispetto alla squadra vittoriosa nell’ultimo match di campionato contro il Bologna. Questo approccio mira a preservare le energie dei giocatori in un periodo ricco di impegni. Nonostante ciò, la strategia di gioco sembrava ben definita: la Lazio si posizionava per controllare il gioco cercando di imporre il proprio ritmo, mentre il Ludogorets si preparava a sfruttare eventuali spazi in contropiede.
I primi minuti del match però si sono rivelati piuttosto monotoni, con le emozioni ridotte al minimo e le occasionali iniziative che non hanno prodotto vere e proprie conclusioni pericolose. L’attesa per la prima occasione degna di nota è durata quindici minuti, quando Tchaouna ha tentato un tiro senza successo. La Lazio, con il passare dei minuti, ha cominciato a mettere pressione all’avversario, con opportunità che si sono concentrate principalmente sui piedi di Dia. Nella prima occasione, il suo destro è stato parato dal portiere Bonmann, mentre nella seconda, l’attaccante ha trovato un difensore pronto ad intervenire.
La fine del primo tempo ha visto il punteggio invariato; 0-0 è un risultato che ha deluso le aspettative di una Lazio che, fino a quel momento, era sembrata in grado di dominare.
Cambi e nuove opportunità nel secondo tempo
Nella ripresa, Baroni ha messo in atto ulteriori cambiamenti, esibendo un atteggiamento più offensivo attraverso l’inserimento di Castellanos, Isaksen e Lazzari al posto di Dia, Tchaouna e Pellegrini, questi ultimi ammoniti. L’innesto di forze fresche ha immediatamente suggerito una ripresa più vivace, con Pedro che ha tentato di sbloccare il punteggio con un tiro dalla distanza, facile per Bonmann. Lazzari ha di seguito provato a cambiare le sorti dell’incontro, ma la sua conclusione ha sorvolato la traversa, evidenziando il problema di finalizzazione che affligge la Lazio.
Un episodio chiave è stato il contatto in area di rigore tra Isaksen e un difensore avversario. L’arbitro Strukan ha inizialmente lasciato correre, ma dopo una revisione al VAR, ha deciso di non concedere il rigore, nonostante le proteste convinte dei giocatori della Lazio e del proprio allenatore. Questo episodio ha evidenziato come la sfortuna stesse giocando un ruolo determinante nell’incontro.
Il colpo di fortuna che manca e il finale del match
La Lazio, nonostante la delusione per la decisione arbitrale, ha continuato a insistere alla ricerca del vantaggio. Guendouzi ha avuto una chance significativa, colpendo un tiro potente che ha però trovato la traversa, un momento sfortunato che ha lasciato scorrere l’energia di una partita che sembrava avere una direzione favorevole per i biancocelesti.
L’ultima occasione è stata per Castellanos, il quale, pur tentando ancora una volta di sfidare Bonmann, non ha trovato il bersaglio. Al termine dei novanta minuti, il match ha visto chiudere con un punteggio che nessuno avrebbe previsto considerando il trend positivo della Lazio nei giorni precedenti. Il risultato di 0-0 segna un momento di riflessione per Baroni e i suoi uomini, che rimangono comunque in posizione di vantaggio nel girone, con buone probabilità di qualificarsi per gli ottavi senza dover affrontare i playoff, ma che necessitano di rinnovare la capacità offensiva nelle prossime partite.