La Lazio ha fatto il suo ingresso nella nuova formula dell’Europa League con una prestazione molto positiva, battendo la Dinamo Kiev con un netto 3-0. Questo successo non solo rafforza le ambizioni del club romano nel torneo, ma segna anche l’esordio di Marco Baroni come tecnico in campo europeo. L’incontro, disputato ad Amburgo, ha evidenziato la superiorità della Lazio che ha chiuso la partita già nel primo tempo.
Strategia e scelte di formazione di Marco Baroni
Un approccio tattico equilibrato
Marco Baroni ha optato per il turnover in vista dell’impegno con la Dinamo, che affronterà anche la Roma in altre competizioni. Il tecnico ha scelto di schierare un’unica punta, affiancata da due esterni, riconfermandosi fiducioso nella qualità della propria rosa. Con Dia in attacco e Castellanos in panchina, il tridente è composto da Pedro, il quale ha dimostrato di saper rendere efficiente il proprio ruolo di supporto al centravanti.
Gli eroi inaspettati
In questa partita decisiva, Vecino e Delu Bashiru hanno giocato un ruolo chiave. Bashiru, inizialmente in ombra, ha rialzato le sue prestazioni e ha inciso profondamente nel match, mentre Vecino ha orchestrato l’azione con passaggi precisi, contribuendo a smarcare i compagni nella trequarti avversaria. La scelta di Baroni di alternare le forze in campo è risultata vincente, con il mister soddisfatto per l’esordio assoluto sul palcoscenico europeo.
Andamenti del match: un dominio laziale
I primi 45 minuti da incorniciare
La Lazio ha mostrato un carico offensivo impressionante, chiudendo il primo tempo in vantaggio di tre reti. Dia ha aperto le marcature già al quarto minuto, approfittando di un’intesa perfetta con Pedro, il quale ha servito un assist che ha permesso al ragazzo di battere il portiere avversario con un tiro di destro. Nonostante alcuni tentativi timidi della Dinamo Kiev di rispondere, la Lazio si è dimostrata decisamente superiore, gestendo il ritmo del gioco.
Un raddoppio e un tris fulminanti
Il raddoppio della Lazio è giunto grazie a Delu Bashiru, il quale, sorpreso da una verticale millimetrica di Vecino, ha superato il portiere con facilità . Non passava molto tempo che arrivava la terza rete, con Dia che, dimenticato in area, ha trovato il modo di insaccare di testa, consolidando così il dominio laziale. Anche se la Dinamo Kiev ha tentato di reagire, il portiere laziale Provedel si è sempre dimostrato all’altezza, effettuando parate decisive per mantenere il vantaggio.
Ripresa: gestione del vantaggio e decisioni arbitrali
Un secondo tempo meno frenetico
Il secondo tempo ha visto una Lazio più accorta, che ha deciso di controllare il gioco senza forzare i ritmi. Nonostante ciò, ha avuto l’opportunità di andare a segno nuovamente, con Pedro e Isaksen che hanno sfiorato il quarto gol in diverse occasioni. La gestione del vantaggio da parte della Lazio ha messo in evidenza la maturità della squadra, che ha saputo mantenere il risultato senza rischiare troppo contro gli avversari.
Espulsioni e momenti di tensione
L’arbitro greco Sidiropoulos ha influenzato l’andamento della ripresa, mostrando all’improvviso una severità inusitata. Appena subentrato, il giocatore Braharu è stato espulso per un fallo su Zaccagni, seguito a stretto giro di pochi minuti dalla seconda espulsione di Noslin, per una presunta gomitata a palla lontana. Tali decisioni hanno contribuito a spezzettare il gioco e a rendere meno interessante la seconda frazione della partita, ma il risultato non è mai stato in discussione.
Con questa vittoria, la Lazio coltiva sogni di grandezza in Europa League, confermando il proprio potenziale e l’impatto positivo di Marco Baroni alla guida della squadra.