Il verde pubblico a Napoli sta affrontando una crisi senza precedenti, caratterizzata da parchi chiusi e degrado crescente. Un gruppo di 45 associazioni e comitati civici ha deciso di unirsi per affrontare questa emergenza, lanciando un appello al Comune per la riapertura delle aree verdi e per una manutenzione adeguata. La situazione attuale pone interrogativi seri sulla gestione delle risorse e sulla sostenibilità del patrimonio verde della città.
Il gruppo di associazioni, intitolato “Gli Stati Generali del Verde“, si riunirà il 26 ottobre prossimo davanti alla sede della giunta comunale di Palazzo San Giacomo. Il loro obiettivo è portare all’attenzione pubblica la grave situazione che affligge i parchi di Napoli. Le chiusure dei parchi e l’abbandono degli spazi verdi hanno portato a un peggioramento generalizzato dello stato del verde urbano. I rappresentanti delle associazioni segnalano che, nonostante siano stati stanziati oltre 5 milioni di euro per la nuova piantumazione e 12,5 milioni per la manutenzione, le opere non vengono effettuate.
Le aree verdi rappresentano un’importante componente della qualità della vita urbana, e questo gruppo di associazioni si propone di lavorare per il bene della comunità e dell’ambiente. La cattiva gestione delle aree verdi può influire negativamente sul benessere dei cittadini e contribuire all’inquinamento, alla perdita di biodiversità, e all’assottigliamento di spazi pubblici vitali per la socialità e il tempo libero.
Il Parco Mascagna, situato tra Piazza Medaglie d’Oro e Piazza degli Artisti al Vomero, è emblematico della crisi del verde pubblico a Napoli. Chiuso dallo scorso estivo per lavori di ristrutturazione, questo parco sorge in una zona molto frequentata da famiglie e giovani. Tuttavia, la manutenzione è stata trascurata ancor prima della chiusura, con alberi malati e spazi poco curati. Un cartello all’ingresso indica la durata presunta dei lavori che, inizialmente stimati tra 90 e 100 giorni, si sono prolungati senza una chiara comunicazione da parte del Comune.
Ad aggravare la situazione, alcuni residenti si sono sentiti costretti a sostituirsi alle autorità comunali. Giuseppe Maria Massa, agronomo e attivista, ha dichiarato che i cittadini hanno iniziato a prendersi cura degli alberi, innaffiandoli autonomamente per preservarne la salute. Tuttavia, nonostante gli sforzi, il parco è ora un’ombra del suo passato, con segni evidenti di degrado, rifiuti abbandonati e atti di vandalismo. La presenza di sporcizia e degrado attrae comportamenti problematici e rende l’area un luogo poco invitante e sicuro.
Situato a Posillipo, il Parco Virgiliano ha dovuto affrontare una serie di sfide proprio come il Parco Mascagna. Diverse piante di pini, che un tempo caratterizzavano il paesaggio, sono state abbattute a causa di malattie non curate, come la cocciniglia tartaruga. Questi alberi di 70 anni sono vitali non solo per il loro valore ambientale, ma anche per l’estetica e il legame culturale che rappresentano. Gli abbattimenti, affermano esperti come Roberto Braibanti, sono la conseguenza di un approccio inadeguato alla cura del verde pubblico, in cui la manutenzione viene trascurata a favore di misure drastiche come l’abbattimento.
L’indagine sulle spese pubbliche suggerisce che curare gli alberi, sia nella loro manutenzione che nella loro salute, sia molto più economico rispetto all’abbattimento e alla ripiantumazione. Le associazioni richiedono quindi un miglioramento della formazione del personale addetto alle manutenzioni. Spesso, i lavoratori sono privi di competenze adeguate, il che porta a potature sbagliate e conseguentemente alla malattia o alla morte delle piante.
Nonostante le difficoltà attuali, esistono fondi stanziati dal Comune per la riqualificazione del verde pubblico. Le associazioni stanno sollecitando l’amministrazione a impiegare i rimanenti fondi di 5 milioni di euro per piantare nuovi alberi nelle stesse aree in cui quelli malati sono stati rimossi. La comunità si aspetta un cambiamento visibile, e il Comune ha promesso la piantumazione di 1600 nuovi alberi nei prossimi sei mesi.
Tuttavia, il successo di queste promesse dipende da un cambio di approccio nella gestione del verde urbano. Le associazioni invitano l’amministrazione ad adottare pratiche più sostenibili e attente, così da garantire non solo la riapertura dei parchi, ma anche il mantenimento della salute degli alberi e il recupero dell’intero patrimonio naturalistico di Napoli. A questo punto, la vera sfida consiste nel rendere queste risorse non solo disponibili, ma anche effettivamente utilizzate.