Pompei, un sito archeologico che continua a stupire per la sua storia e cultura, ha recentemente attirato l’attenzione degli appassionati di gastronomia. Un affresco scoperto nel Parco Archeologico ha messo in luce un antico piatto, che ha sollevato interrogativi sull’origine della pizza. Un evento gastronomico ha unito chef e esperti del settore per esplorare la relazione tra la cucina moderna e quella dell’epoca romana.
Nel cuore di Pompei è stato ritrovato un affresco che porta alla luce uno spaccato della vita quotidiana di duemila anni fa. Quest’opera artistica rappresenta un vassoio colmo di prodotti campestri, simbolo della ricchezza e dell’accoglienza del suo proprietario. Gli studiosi e i gastronomi hanno iniziato a discutere sulla possibile presenza di un antenato della pizza, ma si tratta di un’idea in parte fuorviante.
L’affresco potrebbe effettivamente mostrare un piatto precursore della pizza, ma è importante notare che gli ingredienti tipici della pizza moderna, come il pomodoro e la mozzarella, non erano conosciuti nell’antichità. Il pomodoro, originario delle Americhe, fu portato in Europa solo nel XVI secolo, mentre la mozzarella, derivante dal latte di bufala, ha una storia che risale al Medioevo. Quindi, mentre alcuni potrebbero vedere un legame diretto tra l’affresco e la pizza che conosciamo oggi, gli elementi fondamentali rimangono storicamente incongrui.
Nel contesto del ritrovamento dell’affresco, è stato organizzato l’evento “Pompei Ante Pomodoro e Dopo Pomodoro” per confrontare le pizze dell’antichità con quelle moderne. L’iniziativa, sostenuta da Anna Talamo e Raffaele Vingiani, titolari del Ravida Resort e della pizzeria Pomodorì, ha coinvolto rinomati chef, tra cui il celebre Giuseppe Auricchio.
Durante l’evento, si sono esibiti diversi pizzaioli di fama. Andrè Guidon, della “Leggera Pizza Napoletana” di San Paolo, ha presentato pizze con un impasto leggero. Sasà Martucci, della pizzeria “I Masanielli”, ha deliziato i presenti con la sua proposta di pizze creative e innovative. Nicola Cesarano, della pizzeria Pomodorì, ha offerto la sua visione contemporanea del piatto tradizionale. La serata ha riscontrato un notevole successo, richiamando l’attenzione di giornalisti e blogger gastronomici.
A rendere l’evento ancora più prestigioso, è stata la presenza del V. Chargé de Presse dell’Accademia Internazionale di Gastronomia, che ha portato il saluto della Chaîne des Rôtisseurs. Questo riconoscimento ha dato ulteriore lustro all’evento, mettendo in evidenza l’importanza della tradizione gastronomica locale.
Il sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, ha colto l’occasione per illustrare i progetti futuri della città. Tra i diversi piani, spicca quello riguardante la bonifica del fiume Sarno, un passo cruciale per lo sviluppo agricolo della regione e per la promozione del pomodoro locale. Il sindaco ha affermato l’importanza della ristorazione, con ben 60 ristoranti che attualmente offrono qualità e varietà ai visitatori.
Pompei ha anche presentato la candidatura per diventare Capitale della Cultura in Italia nel 2027. Questo progetto mira a creare una rete di collaborazione tra i comuni della costiera, sostenendo l’idea che la cultura e le risorse gastronomiche debbano essere valorizzate e condivise. La visione di Pompei va oltre la semplice valorizzazione turistica, cercando di rafforzare un’identità culturale unica per l’intera regione.
Nel contesto dell’evento, Sasà Martucci ha deliziato i presenti con pizze che riflettono la tradizione gastronomica campana, utilizzando ingredienti freschi e tecniche di cottura innovative. Il suo approccio è profondamente radicato nella qualità e nell’attenzione al prodotto locale, rendendo la sua cucina un punto di riferimento nel panorama gastronomico italiano.
Andrè Guidon, portabandiera della pizza napoletana in Brasile, ha presentato pizze ricche di storia e sapore, mantenendo viva la tradizione culinaria. Nicola Cesarano ha evidenziato l’importanza dell’innovazione nella preparazione delle pizze, mantenendo sempre un legame con la tradizione locale. La sinergia di questi chef ha creato un ambiente ideale per la riscoperta di sapori antichi con una rivisitazione moderna.
Durante la serata, gli ospiti hanno potuto gustare una selezione di assaggi unici. Il menù comprendeva un’entrée preparato dallo Chef resident Giuseppe Auricchio, seguito da una degustazione di sei varianti di pizza, ciascuna con ingredienti freschi e di alta qualità.
Le pizze rappresentate durante l’evento hanno messo in luce creatività e amore per la tradizione, con ingredienti che spaziano dal pomodoro San Marzano ai prodotti locali, come provola di Agerola e olive nere di Sicilia. Ogni assaggio ha portato i partecipanti in un viaggio sensoriale tra passato e presente, celebrando la ricca storia di Pompei e la sua influenza sulla cucina contemporanea.