Le festività di fine anno si avvicinano e gli italiani si preparano a celebrare il Capodanno con cene abbondanti e tradizioni consolidate. L’ultima indagine condotta da Coldiretti/Ixè fornisce un quadro chiaro sulle abitudini culinarie delle famiglie nel corso della notte di San Silvestro, rivelando spese e scelte alimentari tipiche di questo periodo. Scopriamo insieme quali sono le tendenze che si stanno delineando per il cenone.
Come si festeggia in Italia: scelte alimentari e spese
Le famiglie italiane si apprestano a spendere in media 97 euro per il cenone di Capodanno, con una netta prevalenza di cene organizzate tra le mura domestiche. Circa il 51% degli intervistati ha dichiarato che festeggerà a casa, mentre il 28% si recherà da parenti o amici per condividere la serata. Solo il 19% opta per una ristorazione esterna, recandosi in ristoranti, agriturismi o pizzerie, indicando una preferenza per l’intimità del focolare domestico.
Tra i piatti più amati spiccano le lenticchie, simbolo di fortuna, che troveranno posto nell’83% dei menù, seguite dallo spumante, che ha lo stesso tasso di presenza. Altre ricette tradizionali come lo zampone, presente nel 74% delle tavole, fanno la loro apparizione, insieme a uva e frutta locale, con quest’ultima che prevale su quella esotica con un sorprendente 88% contro il 34%. È evidente che le famiglie italiane tendono a restare fedeli ai sapori genuini e locali, condizione che si riflette anche nella scelta dei piatti di pesce, tra cui si possono trovare alici, vongole, sogliole, triglie, anguille e seppie.
Le variazioni nelle spese: chi spende di più e chi di meno?
L’indagine ha rivelato che le spese per il cenone variano notevolmente a seconda delle preferenze e della situazione economica delle famiglie. Il 31% degli intervistati prevede di non superare i 50 euro, mentre il 27% si manterrà in una fascia di spesa tra i 50 e i 100 euro. Altri gruppi, come il 21%, prevedono di spendere fino a 150 euro, e c’è anche una parte di famiglie che non teme di sforare il budget, con il 9% disposto a spendere fino a 200 euro e il 5% addirittura a 300 euro. Rimane però una fetta di intervistati, pari al 2%, che preferisce non rivelare l’importo della propria spesa.
Le differenze territoriali si fanno sentire e al Sud emerge un dato significativo: qui, le famiglie spenderanno mediamente 112 euro. Seguono quelle del Centro Italia con 104 euro e delle Isole con 100 euro. Al contrario, nel Nord il costo medio è più contenuto, con 86 euro per il Nord Ovest e 84 euro per il Nord Est. Anche l’età, in questo caso, ha la sua influenza. I giovani tra i 18 e i 34 anni prevedono una spesa media di 111 euro, a fronte dei 70 euro previsti dagli over 64.
Menù tradizionali e locali: il trionfo del chilometro zero
Un aspetto interessante riguarda l’attenzione verso i prodotti locali e la tradizione culinaria. Le famiglie italiane sembrano particolarmente orientate a creare menù “tricolore” e spesso a chilometri zero, dimostrando una coscienza alimentare sempre più spiccata. Dalla scelta degli antipasti fino ai dolci, prevalgono le specialità locali, che non solo soddisfano i palati, ma offrono anche un omaggio alle tradizioni regionali.
I piatti tipici, non solo rappresentativi della cultura gastronomica della penisola, ma anche sostenibili, diventano quindi i veri protagonisti del cenone. Mantenere viva questa tradizione culinaria significa anche sostenere l’economia locale, contribuendo a una rete di produzione e consumo che beneficia direttamente le comunità. Insomma, la tavola del Capodanno diventa un luogo di celebrazione non solo per il nuovo anno, ma anche per il patrimonio gastronomico italiano.