In un momento di grande difficoltà, l’EA7 Emporio Armani Milano ha affrontato l’Anadolu Efes e ha subito una pesante sconfitta. La squadra meneghina è falcidiata da infortuni e da un po’ di tempo non riesce a trovare il ritmo giusto. Dopo due sconfitte, una in Eurolega contro il Partizan e l’altra in LBA contro Venezia, Milano sperava di invertire la rotta. Ma il match contro l’Anadolu è stato ben lontano dalla ricomposizione auspicata.
L’inizio difficile della partita per Milano
Sin dai primi minuti, la squadra di Ettore Messina ha mostrato segni di difficoltà. L’Anadolu Efes, guidato da un Larkin in gran forma, ha dominato il primo quarto. Malgrado gli sforzi di Mannion e Shields, l’attacco dell’EA7 non è riuscito a carburare, mentre i turchi scappavano con un margine di vantaggio di 24-9, chiudendo il primo quarto con un chiaro predominio. Questo avvio è stato disastroso per il morale dei giocatori, già provati da una serie di infortuni che ha escluso nomi di peso come Nebo, Mirotic, Causeur e Diop.
Gli allenatori delle due squadre, Ettore Messina e Luca Banchi, hanno dovuto affrontare il difficile compito di adattare le proprie formazioni. Per Milano, il ritorno di Dimitrijevic, così come il recupero di Bolmaro e LeDay, erano segnali positivi, ma non sono bastati a risollevare le sorti della partita. Questo primo quarto ha messo subito in chiaro che la squadra turca era in uno stato di forma ben superiore rispetto ai milanesi.
La recessione di Milano: un secondo quarto catastrofico
Il secondo periodo è stata un’esplicita illustrazione della crisi di Milano. La squadra ha subito un parziale gravissimo, portando l’Anadolu sul +26 con un punteggio di 56-31 all’intervallo. La fisicità dei turchi ha schiacciato le speranze dell’EA7 che ha faticato a recuperare i palloni e ha sofferto nel controllo dei rimbalzi, permettendo ai padroni di casa di dominare in lungo e in largo. Questo scenario ha complicato ulteriormente i piani della squadra milanese, costretta a rincorrere ad ogni occasione e perdendo il controllo del gioco.
La frustrazione si faceva sentire anche tra i giocatori, incapaci di incidere e di ritrovare quella chimica di squadra che, anche in un contesto difficile, avevano mostrato nelle partite precedenti. Con un punteggio così sfavorevole, l’allenatore è stato costretto a rivedere le proprie opzioni tattiche, in un tentativo di ravvivare la prestazione in un secondo tempo che si preannunciava già compromesso.
Un terzo quarto da dimenticare e una sconfitta pesante per Milano
Il terzo quarto ha visto un Anadolu Efes che ha continuato a macinare gioco e punti, chiudendo con un parziale di 87-48 e toccando anche il +45. Le manovre di Milano hanno mostrato limiti evidenti e la differenza di livello è emersa in modo lampante. Il coach Messina ha deciso di utilizzare questo momento per dare spazio a giocatori che generalmente accumulano meno minuti in campo, cercando di costruire qualche spunto positivo da un match che, per il resto, si stava trasformando in un’autentica sconfitta.
L’Anadolu ha concluso il match con ben sette giocatori in doppia cifra, dimostrando la solidità e il collettivo della squadra. Il punteggio finale, che segnava 110-66 in favore della squadra turca, ha rappresentato non solo una pesante sconfitta, ma anche un campanello d’allarme per Milano, la quale ora rischia di vedere allontanarsi le speranze di accesso ai playoff.
Sguardo verso il futuro
La pesante sconfitta contro l’Anadolu Efes segna un momento cruciale nella stagione dell’EA7 Emporio Armani Milano. La squadra è chiamata a riprendersi in fretta, visto che il prossimo incontro la vedrà impegnata all’Unipol Forum contro il Panathinaikos, un match che rappresenta un’ulteriore occasione per recuperare la fiducia e rialzarsi dopo questa batosta. Il cammino è lungo e tortuoso, ma il ritorno di alcuni giocatori chiave potrebbe rappresentare una svolta fondamentale per il futuro della squadra.