Mentre ci si prepara per il Festival di Sanremo 2025, un nuovo romanzo di Marino Bartoletti porta i lettori in un viaggio attraverso il paradiso della musica italiana. ‘Il Festival degli Dei’, pubblicato da Glifi Gallucci, si propone di rendere omaggio ai leggendari artisti italiani che hanno calcato il palco dell’Ariston e che, sfortunatamente, non sono più tra noi. Bartoletti esplora le emozioni, le storie e le canzoni di non meno di trenta artisti, tra cui Mia Martini, Domenico Modugno, e Rino Gaetano, in un contesto che sogna un festival nella dimensione celeste.
Nel suo romanzo, Bartoletti immagina un festival che si svolge tra le nuvole, dove i protagonisti della musica italiana tornano a esibirsi in un evento unico. Il libro celebra il 75° anniversario del Festival di Sanremo, evento che ha segnato la storia musicale del Paese. “Ho pensato: perché non riunirli tutti in una competizione”, commenta Bartoletti, evidenziando l’intenzione di portare la musica in un luogo che non conosce il tempo e la morte. L’idea di una giuria, un direttore d’orchestra come Ennio Morricone e un presentatore come Mike Bongiorno aggiunge un tocco di autenticità a questo sogno, rendendo l’opera un tributo alle emozioni che la musica italiana ha sempre trasmesso.
Ogni artista scelto ha lasciato un segno profondo nel panorama musicale e il romanzo arricchisce la loro eredità. Tra aneddoti e melodie, Bartoletti dipinge un affresco vibrante dell’impatto culturale che questi artisti hanno lasciato nel cuore degli italiani. Non solo canzoni, ma storie di successi, sfide e passioni vengono raccolte in queste pagine che promettono di far vibrare le corde del ricordo. La narrazione non è solo un atto di celebrazione, ma un tentativo di far rivivere le emozioni che hanno legato le generazioni alla musica, rendendo il lettore parte di quest’esperienza transcendente.
Dallo stile di scrittura di Bartoletti emerge un profondo amore per il Festival di Sanremo. “Questo romanzo rispecchia il mio desiderio di raccontare le storie che hanno fatto la storia della musica italiana,” racconta. La kermesse non è solo un concorso canoro, ma un’istituzione che ha rappresentato le gioie e le difficoltà di un intero popolo. Anche se molte canzoni non hanno raggiunto il rango di capolavori, il festival ha saputo regalare almeno centocinquanta brani che possono essere definiti tali.
Nel suo racconto, Bartoletti riflette sull’importanza di Sanremo come specchio dell’Italia, un luogo dove le diverse sfaccettature della società nazionale trovano voce. Ogni artista, grazie alla loro musica, ha saputo regalare momenti di felicità e, talvolta, persino di riflessione profonda. “Sanremo è parte di noi, non possiamo ignorarlo”, afferma con convinzione. Questo festival ha registrato momenti di grande successo e altrettanti di difficoltà, creando una trama fatta di emozioni variabili che continua a vivere tra il pubblico.
Con l’edizione del 2025 all’orizzonte, Bartoletti esprime entusiasmo per la direzione artistica affidata a Carlo Conti, un professionista con un background solido e una comprensione profonda del festival. “Conti ha già presentato un cast impressionante, capace di attrarre l’attenzione e il consenso degli spettatori”, afferma Bartoletti, sottolineando l’importanza di avere un conduttore esperto e carismatico alla guida.
I nomi circolati nei rumor su possibili conduttori, ritenuti poco adatti, danno il senso di quanto sia delicata la trasmissione dell’eredità di Sanremo. Bartoletti pone l’accento su come ogni edizione rifletta non solo il panorama musicale, ma anche il contesto sociale e culturale del momento. Con la scorsa edizione che ha affrontato sfide senza precedenti, come il periodo di emergenza sanitaria, il compito di Conti assume un’importanza particolare. Dunque, le aspettative sono alte, con un’accoglienza calorosa verso un cast che si preannuncia ricco di talenti.
In ultimo, Bartoletti si esprime sulle recenti polemiche relative alla partecipazione di artisti controversi come Tony Effe. Secondo il noto giornalista, Sanremo può diventare un’opportunità di riscatto e riconoscimento per ogni artista che desidera mostrarsi in una nuova luce. “Il festival ha la forza di rinnovare l’immagine di un artista, portandolo sotto un’illuminazione diversa” spiega, evidenziando l’impatto che questo evento può avere sulla carriera di un cantante.
La kermesse non è solo musica, ma un palcoscenico dove si intrecciano storie di vita, riconoscimenti e nuove sfide. Bartoletti, con la sua visione appassionata e ben informata, guiderà inevitabilmente il lettore attraverso un palinsesto che promette di essere non solo uno spettacolo, ma un viaggio attraverso la musica italiana e la sua complessa eredità.