L’analisi del Napoli sotto la guida di Antonio Conte rivela un approccio tattico in continua evoluzione. In questa stagione, che include sette gare di campionato e due di Coppa Italia, l’allenatore ha implementato diverse soluzioni strategiche, adattando il suo gioco alle esigenze specifiche di ogni partita. L’articolo esplorerà i vari moduli adottati, evidenziando le principali caratteristiche e i cambiamenti rilevanti che hanno caratterizzato le prime settimane di attività .
Moduli e strategie iniziali: il 3-5-2 e il 3-4-2-1
Antonio Conte ha iniziato il suo percorso al Napoli con un’impostazione tattica basata sul 3-5-2, un sistema che ha storicamente funzionato bene per lui. Questo schema permette di avere una solida linea difensiva, un centrocampo folto e attaccanti in grado di sfruttare gli spazi in contropiede. Tuttavia, dopo un breve periodo, l’allenatore ha deciso di modificare il suo approccio, sperimentando il 3-4-2-1. In questa variante, gli esterni d’attacco, come KVIC e Politano, sono stati incaricati di accentrarsi maggiormente nel gioco, creando così sovrapposizioni e avanzando verso la porta avversaria.
Questa flessibilità iniziale dimostra la volontà di Conte di adattarsi agli avversari, analizzando e modificando il modulo già nei primi confronti. La scelta degli interpreti in campo è stata altrettanto significativa, con un mix di vecchie conoscenze recuperate da esperienze passate e giovani promettenti, rendendo il team più dinamico e competitivo.
La transizione verso il 4-2-3-1: consolidamento e nuove opportunitÃ
Con l’approssimarsi della chiusura del mercato estivo, Conte ha cominciato a mettere a punto una difesa a quattro, transitionando al 4-2-3-1, schema che offre maggiore equilibrio tra attacco e difesa. Questa modifica ha coinciso con un momento in cui la rosa era completamente disponibile, consentendo al tecnico di testare la solidità della formazione. La presenza di McTominay, forte di una buona intesa con i compagni, ha dato ulteriore sostegno alla struttura del centrocampo, permettendo di liberare i tre giocatori d’attacco.
Il passaggio al 4-2-3-1 ha anche facilitato un gioco più veloce e diretto, con la possibilità di sviluppare giocate in ampiezza grazie ai terzini e di supportare le manovre offensive con un numero maggiore di elementi. Ciò ha reso il Napoli più imprevedibile e capace di affrontare vari tipi di avversari, aumentando la fluidità e la capacità di adattarsi alle situazioni di gioco.
Modifica in corsa: il 5-3-2 come risposta alle difficoltÃ
Durante le partite, Antonio Conte ha dimostrato la sua abilità nel leggere le dinamiche di gioco, dando vita a un ulteriore cambio di modulo, passando al 5-3-2. Questa scelta si è rivelata cruciale soprattutto quando la squadra si trovava in difficoltà . In questo assetto, McTominay assume un ruolo chiave nel centrocampo, con la possibilità di scalare e fornire supporto difensivo. L’inserimento di Mazzocchi ha ulteriormente rinforzato la difesa, consentendo al Napoli di resistere agli attacchi avversari.
In attacco, il tandem composto da Lukaku e uno tra KVIC, Politano, Neres, Ngonge e Raspadori ha offerto molteplici soluzioni, aumentando le opzioni offensive disponibili. Il 5-3-2 ha permesso una maggiore solidità difensiva, senza sacrificare la capacità di ripartire rapidamente e colpire in contropiede. Questa strategia ha reso il Napoli una squadra complessa da affrontare, capace di adattarsi a situazioni di punteggio e caratteristiche del rivale, dimostrandosi competitiva tanto in campionato quanto nelle coppe.
In sintesi, il Napoli di Antonio Conte ha già mostrato una notevole versatilità e adattabilità tattica in queste prime settimane, dimostrando che l’allenatore ha le idee chiare su come gestire una rosa talentuosa e affrontare le sfide di una stagione intensa.