La situazione a Pomigliano d’Arco si fa sempre più tesa per i lavoratori della Trasnova. Con un gesto simbolico e toccante, i circa 90 operai in sciopero hanno deciso di allestire un piccolo albero di Natale. Tuttavia, anziché decorazioni festose, il loro albero è adornato da nomi di colleghi accompagnati dalla scritta “licenziato”. Questo atto rappresenta il dolore e la frustrazione provata di fronte ai licenziamenti annunciati da Stellantis, specialmente in un periodo che, in teoria, dovrebbe essere di gioia e celebrazione. I lavoratori, infatti, denunciano l’ingiustizia della situazione, sostenendo di essere stati trattati in modo indegno dopo anni di dedizione e impegno.
La mattina di oggi, i lavoratori di Trasnova hanno continuato il loro presidio davanti all’ingresso merci dello stabilimento, in segno di protesta contro una decisione che colpisce non solo le loro vite professionali, ma anche quelle personali durante le festività. Allestire un albero di Natale con nomi di ex colleghi è un atto che comunica chiaramente quanto profondamente si sentano traditi e dimenticati da un’azienda con cui hanno condiviso anni di impegno.
L’albero, coperto di nomi, rappresenta un grido di aiuto e una chiamata all’azione per tutti coloro che ritengono ingiusto il trattamento riservato ai lavoratori. La scelta di una data così carica di significato è strategica; i lavoratori mirano a mostrare che i licenziamenti non sono solo numeri, ma colpiscono famiglie, comunità e persone che speravano in un futuro migliore.
In risposta alla situazione drammatica, i sindacati hanno fatto sentire la loro voce chiedendo un tavolo di discussione specifico al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare la critica vertenza di Trasnova. Giuseppe Raso, segretario generale della Fismic di Napoli, ha sottolineato l’urgenza del dialogo, evidenziando la necessità di affrontare tempestivamente la questione per i circa 400 lavoratori coinvolti nei siti Stellantis. L’azienda, infatti, ha annunciato licenziamenti che avverranno a ridosso delle festività, rendendo questa situazione ancora più drammatica e inaccettabile per i sindacati.
Raso ha anche assicurato l’intenzione di richiedere un incontro con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per far sì che il caso non cada nel dimenticatoio. Il sentimento tra i sindacati e i lavoratori è chiaro: non si possono ignorare anni di impegno e la dignità delle persone. Questo è un momento cruciale per sollecitare l’attenzione necessaria e portare avanti le istanze di chi si sente abbandonato.
Oltre alla grave situazione occupazionale, Stellantis ha recentemente comunicato la sospensione della produzione riguardante il secondo e il terzo turno in tutti i reparti dello stabilimento di Pomigliano. Questa decisione, già di per sé significativa, ha portato i sindacati a richiedere la cassa integrazione per i lavoratori coinvolti. Tale intervento è necessario per minimizzare l’impatto economico sui dipendenti in un periodo di grande incertezza.
La notizia di un fermo della produzione ha sollevato ulteriori preoccupazioni tra i lavoratori e le loro famiglie. In un contesto già caratterizzato da ansie e timori legati al futuro professionale, la prospettiva di una fermata prolunga la preoccupazione per la stabilità economica di molti. È chiaro che le sfide che i lavoratori di Pomigliano e quelli di Trasnova stanno affrontando non riguardano solo l’industria automotive, ma aprono interrogativi più ampi sul futuro dell’occupazione in un settore che sta affrontando una rapida trasformazione.
Nell’attesa di ulteriori sviluppi, la lotta dei lavoratori di Trasnova si continua a catalizzare l’attenzione su una questione cruciale che tocca non solo Pomigliano, ma l’intero panorama dell’industria nazionale.