Licenziamenti alla Logitech: la crisi di Stellantis colpisce duro l’indotto

La situazione lavorativa nel settore dell’automotive si fa sempre più critica, con Stellantis che annuncia nuovi licenziamenti che coinvolgono anche i subappaltatori come Logitech e Trasnova. Con 400 posti di lavoro a rischio, la questione solleva interrogativi sulla strategia del gruppo e sul futuro occupazionale in uno dei settori più importanti dell’economia italiana. Mentre i sindacati scendono in campo a difesa dei lavoratori, le istituzioni politiche vengono coinvolte in un dialogo sempre più acceso per trovare una soluzione a questa emergenza.

La valanga di licenziamenti

L’industria dell’auto italiana, già provata dalla pandemia e dalla crisi dei chip, sta vivendo un ulteriore colpo con il licenziamento di 54 lavoratori di Trasnova, seguiti da altre 36 lettere di cessazione del rapporto lavorativo per gli operai di Logitech. Questi ultimi erano impegnati nelle attività di movimentazione e logistica presso lo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che Trasnova ha annunciato di aver avviato un licenziamento collettivo che coinvolge il suo intero organico, composto da 97 dipendenti tra Pomigliano d’Arco, Mirafiori, Cassino e Melfi. Anche se i sindacati stimano che, includendo i subappalti, il numero di licenziamenti possa salire a 400, non è facile definire esattamente il conteggio finale, dato il mix di contratti in essere.

La Fiom denuncia che i recenti licenziamenti non riguardano solo le operazioni di Logitech, ma anche l’intera filiera dell’indotto in crisi. Mauro Cristiani e Mario di Costanzo hanno sottolineato che, per i lavoratori della Logitech, è stata avviata una procedura di licenziamento collettivo che ha colpito il 90% dei dipendenti. Solo nell’ultimo periodo, oltre 198 lavoratori dell’indotto Stellantis hanno ricevuto comunicazioni di licenziamento. Le affermazioni dei sindacalisti non lasciano spazio a fraintendimenti: la direzione aziendale rappresentata da John Elkann non sembra mostrare segni di cambiamento rispetto alle politiche di riduzione occupazionale messe in atto dal predecessore Carlos Tavares.

Le dichiarazioni di Stellantis

In risposta alle rimostranze dei sindacati, Stellantis ha aperto un canale di comunicazione sulla questione Trasnova. Giuseppe Manca, capo delle risorse umane dell’azienda, ha ribadito che nonostante le difficoltà, l’azienda è impegnata a trovare una soluzione. Manca ha chiarito che ci sono stati avvisi riguardo la cessazione dei contratti, prevista per il 31 dicembre, e che è fondamentale lavorare insieme ai rappresentanti sindacali e al governo per proteggere i posti di lavoro. La prossima settimana, si svolgerà un incontro cruciale presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, dove il Ministro Adolfo Urso cercherà di mediare sulla complessa situazione.

La riunione al Mimit, in programma per il 10 dicembre, è vista come una tappa fondamentale per il futuro dei posti di lavoro in pericolo. I sindacati metalmeccanici, nel corso di un incontro previsto a Torino il 12 dicembre, si preparano a confrontarsi con Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa di Stellantis. Data l’urgenza del problema e l’aumento del numero di licenziamenti, la pressione sul management aziendale cresce.

La risposta delle istituzioni locali

Con l’avvicinarsi del crucialmente vertice, il Ministro Urso ha avviato consultazioni con i governatori delle Regioni in cui i siti Stellantis sono attivi. Tali colloqui mirano a coordinare le strategie regionali in risposta alla crisi occupazionale. La richiesta di maggiore coinvolgimento delle istituzioni locali è particolarmente evidente da parte dei governatori di Piemonte, Umbria, Emilia-Romagna e Abruzzo, che hanno preso parte attivamente a queste discussioni. Tuttavia, sorprende l’assenza del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, il quale non ha partecipato ai colloqui con il Ministro, lasciando aperti interrogativi riguardo l’unità di intenti tra le varie istituzioni.

Nel contesto di tali sviluppi, durante le celebrazioni dell’Immacolata nelle chiese di Pomigliano d’Arco, i parroci hanno deciso di esprimere la loro solidarietà ai lavoratori colpiti dalla crisi, leggendo un messaggio di supporto. Un segnale chiaro di quanto la comunità locale sia vicino ai lavoratori in queste difficili circostanze. Mentre le operazioni all’interno dello stabilimento restano bloccate, è evidente che la comunità e le istituzioni stanno cercando di sostenere i dipendenti nel trovare una via d’uscita da questa crisi lavorativa. La pressione aumenta e le attese sono alte: i lavoratori e le loro famiglie continuano a sperare in una soluzione concreta, al di là delle mere promesse di dialogo.

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Redazione