Un grave svolta si profila all’orizzonte per circa 250 lavoratori delle cooperative sociali che forniscono assistenza alle strutture della ASL Napoli 1 Centro. Con una scadenza fissata al 31 ottobre, questi operatori stanno per essere licenziati e sostituiti da personale assunto direttamente dall’azienda sanitaria locale, il tutto attraverso un concorso pubblico. Gli sviluppi sono stati al centro di un incontro tra i rappresentanti delle cooperative e i funzionari della Giunta regionale della Campania, accompagnato da una mobilitazione di oltre 300 operatori sociali e socio-sanitari.
La situazione attuale delle cooperative sociali in Campania
Il contesto attuale della cooperazione sociale nella Regione Campania è complesso e articolato. Le cooperative sociali come Gesco e Sol.co Napoli rappresentano un tassello fondamentale nel sistema di assistenza, fornendo servizi cruciali nelle strutture e nei presidi ospedalieri. Queste realtà, composte da professionisti con esperienze significative, hanno spesso dimostrato la loro capacità di affrontare situazioni di emergenza come quella scaturita dalla pandemia di Covid-19. Malgrado queste competenze, le recenti decisioni della ASL Napoli 1 Centro mettono a rischio la continuità occupazionale di un significativo numero di lavoratori.
Durante l’incontro alla Giunta regionale, i rappresentanti delle cooperative hanno esposto le loro preoccupazioni. La decisione della ASL di procedere ai licenziamenti è stata da subito criticata, soprattutto perché non prevede un equilibrio tra assunzione di nuovo personale e mantenimento degli attuali operatori. Già in passato, era stato concordato un piano che prevedeva il trasferimento di questi lavoratori nelle strutture territoriali di assistenza domiciliare, ma tali promesse non sembrano essere state rispettate.
Le richieste delle cooperative e dei sindacati
Le cooperative, supportate dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, chiedono una revisione della situazione e la possibilità di mantenere i posti di lavoro. La richiesta centrale è che le assunzioni interne non debbano necessariamente comportare la perdita di posti di lavoro per i dipendenti attuali. È emersa, infatti, una preoccupazione palpabile per il futuro di lavoratori storici, alcuni dei quali con oltre vent’anni di esperienza, che si trovano ora a fronteggiare una crisi occupazionale imminente.
Nonostante le rassicurazioni circa una possibile riserva di posti nel prossimo concorso per i lavoratori licenziati, i sindacati e i rappresentanti delle cooperative sottolineano l’incertezza su tempi e modalità di tale selezione. Dato che i licenziamenti sono previsti già per il termine di ottobre, il clima di incertezze e preoccupazioni si intensifica, alimentando il timore di una disoccupazione diffusa nell’ambito del settore sociale in una regione già gravata da sfide economiche e occupazionali.
La risposta delle istituzioni e le possibili conseguenze
Nel corso dell’incontro, la direzione della ASL Napoli 1 Centro ha mantenuto una posizione ferma riguardo alle proprie decisioni, citando la necessità di ottimizzare le risorse e migliorare l’efficienza dei servizi. Tuttavia, le parole della direzione non sono state sufficienti a tranquillizzare le cooperative e i lavoratori, i quali temono che una discontinuità nel supporto sociale potrebbe avere ripercussioni significative sulla qualità dei servizi offerti.
Il presidente di Gesco, Giacomo Smarrazzo, ha ribadito l’importanza del lavoro svolto dai suoi collaboratori, sottolineando come le esperienze professionali messe in campo durante l’emergenza Covid abbiano dimostrato il loro valore. Il percorso intrapreso dalla ASL Napoli 1 Centro è, secondo Smarrazzo, in contraddizione con gli impegni assunti per garantire la continuità lavorativa degli operatori. In questo contesto, si aprono scenari preoccupanti per il settore e per coloro che nel sociale hanno investito anni di professionalità e lavoro.
Mentre si attende un passo indietro da parte della ASL o una soluzione negoziata, la mobilitazione dei lavoratori e delle cooperative continua, con la speranza di garantire una soluzione sostenibile che tuteli i diritti di tutti gli attori coinvolti.