Con l’arrivo dell’autunno, i primi malanni di stagione iniziano a farsi sentire anche in Italia, dove si sta registrando l’ingresso dell’influenza australiana. Questo particolare virus, noto per la sua severità, ha già mostrato i suoi effetti devastanti nel Sud dell’emisfero durante i mesi invernali. I primi casi sono già emersi in Lombardia e Piemonte, mentre segnalazioni indicano possibili focolai anche nel Lazio. In questo contesto, risulta fondamentale conoscere i sintomi, le modalità di trasmissione e l’importanza della vaccinazione.
L’influenza australiana, causata dal virus H3N2, ha preso il suo nome dalla grave ondata influenzale che ha colpito l’Australia e altre nazioni del Sud negli scorsi mesi invernali. Questo virus è stato associato a un incremento significativo di casi che hanno destato preoccupazione tra gli esperti di salute pubblica. Con il passare delle settimane, diverse segnalazioni di casi confermati in Lombardia e Piemonte hanno allertato le autorità sanitarie, esortando a un monitoraggio attento e continuo, anche in altre regioni come il Lazio.
I sintomi dell’influenza australiana si manifestano tipicamente con un quadro clinico simile a quello di una comune influenza, ma possono risultare più gravi. Le manifestazioni più comuni includono febbre alta, che può variare tra i 38 e i 40 gradi, assieme a brividi di freddo e mal di testa. I pazienti possono anche sperimentare dolori muscolari, stanchezza extrema e una marcata sensazione di debolezza. Altri sintomi a carico delle vie respiratorie comprendono congestione nasale, mal di gola, tosse secca, e in alcuni casi, disturbi gastrointestinali come vomito e diarrea.
Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Statale di Milano, ha sottolineato l’importanza delle immunizzazioni affrontando i dati della scorsa stagione, quando in Italia si sono registrati circa 14,5 milioni di casi di sindromi simil-influenzali. Secondo Pregliasco, quest’anno ci si aspetta una situazione analoga o, addirittura, peggiore.
L’influenza australiana si trasmette principalmente tramite vie aeree, attraverso goccioline di saliva o muco emesse da individui infetti. Basta un semplice colpo di tosse o uno starnuto affinché il virus possa diffondersi nell’ambiente circostante. In aggiunta alla trasmissione diretta, non si deve sottovalutare il rischio di contagio indiretto, che può avvenire toccando superfici o oggetti contaminati. Pertanto, una buona igienizzazione degli spazi e delle mani giocano un ruolo cruciale nella prevenzione.
Le autorità sanitarie raccomandano, quindi, di adottare diverse misure preventive per proteggere se stessi e le persone vicine. Tra le misure più efficaci si annoverano la vaccinazione antinfluenzale, che quest’anno riveste un’importanza particolare vista la possibilità di una variante più aggressiva, e l’adozione di comportamenti igienici come il lavaggio frequente delle mani e l’uso di mascherine in situazioni di alta affluenza. È anche consigliabile evitare i contatti ravvicinati con persone affette da sintomi influenzali.
La salute pubblica gioca un ruolo fondamentale nel coordinare la risposta a tale emergenza, fornendo informazioni utili e aggiornate ai cittadini. In vista dell’inverno, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e garantire che le misure preventive siano adottate in modo collettivo, preservando così il benessere della comunità. L’epidemia di influenza australiana rappresenta una reale sfida, ma grazie alla conoscenza e alla prevenzione, si possono affrontare i sintomi e ridurre i rischi di contagio.