Il malfunzionamento della linea ferroviaria Circumvesuviana Napoli-Baiano ha causato disagi significativi ai pendolari dal 1 luglio. Con l’impossibilità di utilizzare i treni, i viaggiatori sono stati costretti a cercare soluzioni alternative per raggiungere il capoluogo partenopeo. Di seguito, il racconto di un passeggero e i problemi con cui si confrontano quotidianamente i pendolari.
Dal 1 luglio, la vita quotidiana di molti pendolari è cambiata drasticamente. Anziché prendere il treno come di consueto, ogni mattina ci si deve organizzare per prendere il pullman sostitutivo dalla fermata situata lungo la strada nazionale 7 bis. Nonostante la disponibilità di un servizio sostitutivo, i tempi di attesa sono diventati estenuanti. Durante l’attesa, i passeggeri possono spesso sentirsi abbandonati: in assenza di strutture adeguate, non ci sono ripari dalle intemperie. L’attesa di un quarto d’ora è l’eccezione, ma purtroppo non rappresenta l’andamento normale. Viaggiatori frustrati si trovano spesso insieme a discutere delle difficoltà.
Una situazione già complessa diventa insostenibile quando ci si accorge che informazioni precise sul servizio mancano del tutto. La mancanza di comunicazioni tempestive per gli utenti ha portato diversi pendolari a chiedersi quale sia il futuro della linea e le reali possibilità di ripristino del servizio. È sorprendente, a detta degli utenti, come sia possibile non avere notizie chiare riguardo ai pullman quando, anche in caso di emergenze, si aspettano risposte.
Già da questo primo mese dopo l’interruzione del servizio ferroviario, è emerso un grave problema di comunicazione tra l’azienda AIR, responsabile del servizio sostitutivo, e i cittadini. Diverse segnalazioni da parte degli utenti hanno rivelato che il numero verde per le informazioni è da considerarsi poco utile: le attese per le risposte sono troppo lunghe e, in alcuni casi, gli operatori non sono nemmeno disponibili. Ci si è chiesti quali evoluzioni potrebbero esserci in un sistema già messo a dura prova.
Ulteriori complicazioni si sono verificate quando i pendolari si sono recati alla stazione di Baiano, un punto cruciale della linea ferroviaria, scoprendo che per alcuni giorni la stazione è stata impreparata ad accogliere e gestire i flussi di viaggiatori. Questo ha accentuato la frustrazione generale, poiché ci si aspettava che un nodo nevralgico della tratta fosse sempre operativo. In questo contesto, i viaggiatori, già provati, hanno trovato nei problemi di comunicazione e di organizzazione una ragione di vulnerabilità.
A fronte dei disservizi, la necessità di arrivare a Napoli ha spinto i pendolari a ricercare vie alternative. Alcuni hanno trovato una soluzione nel tragitto in auto, utilizzando le vetture personali o affidandosi a familiari, come nel caso di un passeggero che ha contattato il padre. Questa opzione, sebbene più comoda, non è alla portata di tutti e non risolve il problema alla radice, ovvero quello del trasporto pubblico inadeguato.
Giunto a Napoli, il malcapitato ha sperato di ottenere risposte più soddisfacenti rivolgendosi all’infopoint situato presso la Stazione Terminale. Qui, la sorpresa è stata un’ulteriore impotenza: il personale non ha potuto fornire informazioni utili. Quali sono, infatti, le reali soluzioni per migliorare la situazione? Quale futuro per i pendolari costretti ad affrontare un percorso complicato per recarsi a lavoro o a scuola?
Il viaggio, invece che essere una routine, si sta trasformando in un’esperienza ricca di ostacoli e imprevisti. Ogni giorno i passeggeri si confrontano con un sistema di trasporto che non li considera e che sembra sempre più lontano dalle loro necessità.