Luca Cerchione, noto giornalista e direttore di 1 Station Radio, ha fornito alcune considerazioni rilevanti riguardo le attuali dinamiche della Nazionale italiana e del campionato di calcio durante la trasmissione “Tutti al VAR“, in onda ogni giovedì su Sportitalia. Il suo intervento ha toccato vari temi, dal ruolo di Giacomo Raspadori nella Nazionale, alle polemiche sulla VAR e delle prestazioni delle squadre in Serie A.
Raspadori e il suo ruolo nella nazionale
Luca Cerchione ha espresso l’opinione che l’approccio di Luciano Spalletti per la Nazionale dovrebbe prevedere l’impiego di Giacomo Raspadori come supporto per la punta centrale, che potrebbe essere Retegui o Kean. Questo rappresenta per Raspadori un ritorno a un impiego simile a quello che aveva al Sassuolo, dove si è messo in luce attirando l’attenzione di club importanti. Attualmente, nel Napoli, il trequartista gioca un minutaggio ridotto, pertanto la sua convocazione nella Nazionale potrebbe essere legata alla sua unicità nel panorama calcistico italiano, essendo l’unico trequartista di livello presente che Spalletti ha a disposizione. Nonostante una stagione di alti e bassi, Raspadori suscita l’interesse di varie squadre, tra cui il Como, che potrebbe tentare di prenderlo già nel mercato di gennaio.
Luciano Spalletti: l’allenatore di successo
Cerchione ha elogiato Luciano Spalletti, definendolo l’allenatore italiano migliore della storia per i suoi successi e per il suo impatto duraturo. Con oltre trent’anni di carriera alle spalle e più di mille panchine ufficiali, Spalletti ha guidato il Napoli verso il regno, riportando lo Scudetto dopo 33 anni di attesa. Il passaggio dalla gestione del club a quella della Nazionale, dopo l’uscita di Roberto Mancini, è stato rapido, ma ha portato a risultati apprezzabili. L’allenatore ha dimostrato flessibilità nelle scelte tattiche, non limitandosi a un sistema di difesa a quattro, ma adattando il suo gioco e schierando Buongiorno e Bastoni nelle migliori condizioni. Questa versatilità tattica è fondamentale per la competitività della Nazionale.
Polemiche sul var e richieste di uniformitÃ
La questione del VAR è stata un altro tema centrale nel discorso di Cerchione, in particolare in relazione alle recenti polemiche sollevate da Antonio Conte. Secondo Cerchione, nella partita tra Napoli e Parma, la revoca di un rigore a favore di Simeone ha alimentato discussioni sulla coerenza delle decisioni arbitrali e sul protocollo VAR. Ha sostenuto che la richiesta di Conte di uniformità nel giudizio arbitrale è legittima, sottolineando l’importanza di avere standard chiari affinché non emergano sospetti o polemiche. Inoltre, ha criticato l’applicazione del VAR in situazioni significative, come il contatto tra Anguissa e Dumfries, suggerendo che in molti casi le decisioni arbitrali non siano state all’altezza delle aspettative. Cerchione ha fatto notare come casi simili portino a frustrazione tra i giocatori e i tifosi, sottolineando l’insoddisfazione per l’uso della tecnologia nel calcio.
Il futuro delle squadre di serie a
Guardando al futuro, Cerchione si è concentrato sull’analisi di diverse squadre in Serie A e in particolare sulle prestazioni del Napoli e della Roma. Riguardo il Napoli, ha citato l’idea che, sebbene ci siano critiche sul calendario relativamente facile, i dati mostrano che hanno affrontato avversari competitivi in Europa, dimostrando di essere in buona forma. In particolare ha confrontato il rendimento del Napoli con quello della Fiorentina, sottolineando che solo la Fiorentina ha ottenuto migliori risultati in termini di punti. Per quanto riguarda la Roma, Cerchione ha sottolineato come Ranieri, nel prossimo incontro contro il Napoli, potrà adottare una strategia difensiva solida che darebbe ai giallorossi due risultati su tre a loro favore. La complessità e la competizione nel campionato attuale richiedono una costante adattabilità e strategie mirate da parte degli allenatori, per affrontare le sfide in campo e garantire risultati positivi.
In questo contesto, la reputazione di una squadra dipende non solo dai singoli giocatori, ma anche dalla capacità dell’allenatore di leggere le situazioni e adattare le tattiche in base alle caratteristiche dell’avversario e alle necessità del proprio team.