La performance del portiere della SSC Napoli, Alex Meret, sta sollevando dibattiti accesi, specialmente dopo la scorsa partita contro l’Inter, dove alcuni errori hanno suscitato polemiche. In una recente intervista su Radio Punto Nuovo durante il programma Punto Nuovo Sport, Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri del Napoli, ha messo in luce l’insieme delle circostanze che hanno influenzato il rendimento del giovane estremo difensore. Tarallo ha voluto sottolineare il valore di Meret e ha proposto un’analisi chiara e approfondita della situazione.
Luciano Tarallo ha aperto il suo intervento con una riflessione sui pregiudizi che circondano Alex Meret. Secondo Tarallo, il portiere ha recentemente affrontato l’ennesima ondata di critiche, definite da lui ingiuste. “Non si può dimenticare ciò che ha fatto fino ad ora,” ha affermato l’ex preparatore, riferendosi ai “miracoli” di Meret, che hanno portato molti punti alla squadra partenopea. Tarallo ha evidenziato come, dopo una prestazione opaca contro l’Inter, il focus sia immediatamente riposto sugli errori, senza considerare le sue prestazioni straordinarie, specialmente contro squadre del calibro dell’Atalanta.
Tarallo ha anche analizzato con attenzione la partita, spiegando che durante il tiro di Hakan Calhanoglu, Meret è stato sorpreso dall’effetto Magnus della palla. Questo particolare effetto ha reso il tiro difficile da parare, ma, secondo Tarallo, Meret avrebbe dovuto essere più reattivo. “Ci sono stati errori posturali e posizionali,” ha ammesso, sottolineando che Meret, come ogni portiere, può aver avuto un giorno no. Tuttavia, ha insistito sul fatto che non si può giudicare un portiere sulla base di un singolo errore, soprattutto considerando il contesto in cui è avvenuto.
Un altro punto saliente sollevato da Tarallo è relativo all’età di Meret. A 27 anni, il portiere è considerato ancora giovane in un ruolo che presenta un alto margine di esperienza, ma dovrebbe essere maggiormente riconosciuto per i successi già ottenuti, inclusi trofei e il suo ruolo da titolare in una squadra di vertice della Serie A. Tarallo ha sfidato i critici, chiedendo di nominare un altro portiere italiano meglio di Meret attualmente. Ha sostenuto che le uniche alternative valide sono portieri che giocano all’estero, lasciando chiaramente intendere che la guida di Meret debba ricevere più rispetto e attenzione.
Il preparatore ha anche menzionato il nome di Skorupski, portiere di Bologna, notando come quest’ultimo abbia recentemente commesso un errore simile, sottolineando che anche portieri di grande esperienza possono incorrere in passi falsi. “Meret è il miglior portiere italiano della Serie A,” ha affermato, chiarendo che gli sbagli fanno parte del percorso di crescita e che è fondamentale dare fiducia a chi sta lavorando per migliorarsi.
Infine, Tarallo ha chiuso il suo intervento parlando della reazione di Meret dopo gli errori, un aspetto cruciale per qualunque portiere di alto livello. “Solo un grande portiere sa ripartire dopo una prestazione difficile,” ha commentato, evidenziando che Meret ha dimostrato grande carattere e abilità nel secondo tempo, esibendo parate decisive che hanno salvato la squadra. Questo aspetto della psicologia del portiere è fondamentale, e Tarallo ha messo in guardia sui danni che possono derivare da critiche eccessive e prematuri verdetti.
La carriera di un portiere è costellata di alti e bassi, e il sostegno da parte di allenatori, compagni di squadra e tifosi può fare una grande differenza. Meret ha tutte le carte in regola per continuare a crescere e dimostrare il suo valore, e con una reazione così positiva dopo la difficoltà, il suo futuro promette bene.